«Chiedo perdono a tutti», poi si è lanciato dal viadotto: le ultime parole di Filippone dopo aver ucciso la figlioletta

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Dopo aver ucciso la figlia, si è lasciato andare nel vuoto, morendo sul colpo. Le ultime parole di Fausto Filippone, l’uomo morto a Francavilla al Mare ieri, la cui storia ha sconvolto l’Italia, sono state di pentimento: «Chiedo perdono a tutti», ha detto, dopo che il mediatore della polizia per circa sei ore ha tentato di entrare in empatia con lui per farlo desistere. Filippone non ha mai voluto instaurare un dialogo, dicendo solo poche parole, e non ha voluto neppure parlare con la sorella, arrivata appositamente, ma si è limitato a vederla a distanza prima di lanciarsi nel vuoto. 

Il dramma familiare a Francavilla al Mare: morte la moglie e la figlia

All'arrivo degli agenti l'uomo aveva appena gettato di sotto la figlia ed è stato recuperato un attimo prima che anche lui saltasse nel vuoto. Più volte ha chiesto ai poliziotti se la moglie fosse viva e loro hanno sempre detto di sì sperando che servisse a farlo desistere. Oltre a chiedere scusa, l'uomo ha ripetuto più volte di non avere alternative. La moglie dell'uomo si chiamava Marina Angrilli, 51 anni, ed è morta in ospedale per le gravi lesione riportate: morta sul colpo anche la figlioletta, lanciata dallo stesso viadotto.



DRAMMA FAMILIARE Lei insegnante di lettere al liceo scientifico di Pescara, il Leonardo Da vinci, lui dirigente della ditta Brioni. Il matrimonio nel 2006, poi la nascita della bambina nel 2008. Tutto si svolge rapidamente, in una domenica di ordinaria follia. Le notizie si intersecano. Arrivano le immagini di lui abbarbicato fuori dal parapetto del viadotto aggrappato a una rete. Arriva la polizia che lo fa desistere dal tentativo di lanciarsi. Arriva un 'mediatore' poi anche la sorella. Si cerca di far rientrare l'uomo. Si tratta. Le ore passano. Subito si vede il corpo della bambina nel fondo del viadotto a 30-40 metri. Il medico è in grado di constatare che è morta sul colpo. Lui non vuole che nessuno si avvicini al corpo della figlia. 'Scusa scusa', urla a intervalli.

L'ORRORE SUI SOCIAL Intanto arrivano i cronisti e le telecamere. Le immagini sono agghiaccianti. Arriva la notizia della donna morta dopo la caduta del balcone. Si ricostruiscono le loro identità e si comincia a capire la dinamica di una serie di eventi drammatici concatenati uno dentro l'altro. Tutto inizia intorno alle 13,30. Chi passa a quell'ora sul viadotto dà l'allarme. Per tutto il giorno l'area è un continuo viavai di curiosi. Le piccole strade di campagna sono bloccate a causa delle tante automobili presenti. Persone cercano di raggiungere la zona a piedi. Ci sono tanti ragazzi, anziani, famiglie con figli piccoli. C'è chi scatta foto, chi fa video e chi fa dirette sui social. Ci sono addirittura dei ragazzini che, in bici, riescono ad avvicinarsi al punto in cui si trova il corpo della piccola.

LA POLIZIA ALLONTANA I CURIOSI Per le forze dell'ordine è un continuo richiamare ed allontanare i curiosi, che chiedono di sapere, di vedere. Alcuni si confrontano su come andrà a finire, altri si informano su chi sono le persone coinvolte. Sette ore di attesa lunghissime, di interminabili trattative con le forze dell'ordine. Poi alle 20 l'uomo si getta. Stavano allestendo in telone gonfiabile ma Filippone muore sul colpo. La caduta della moglie è avvenuta dal secondo piano. Nessuno dei condomini, dalle testimonianze raccolte finora, avrebbe visto il copro precipitare nel cortile da un'altezza di circa 10 metri ma alcuni hanno sentito un urlo.

Circa due mesi fa l'uomo aveva perso la madre, si è appreso. La zona è impervia. L'uomo, secondo quanto ricostruito, voleva lanciarsi da subito. Poi è stato fermato. «Scusa scusa», ha ripetuto più di una volta. Frasi sentite a 30 metri da sotto il viadotto della A14, in contrada Vallemerlo a Francavilla al Mare. La figlia Ludovica e la mamma non ci sono più da ore. Lui decide e si lancia. Sconvolta un'intera comunità. Sia alla Brioni dove i dirigenti non vogliono parlare sia al liceo dove insegnava Marina Angrilli.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 21 Maggio 2018, 14:39
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