Chi è Ursino, il dirigente di FN pestato: "Rapinò e picchiò due bengalesi". E quella bambola insanguinata

Chi è Ursino, il dirigente di FN pestato: "Rapinò e picchiò due bengalesi". E quella bambola insanguinata
Ieri sera è stato vittima di un'aggressione da parte di alcune persone con il volto coperto, che lo hanno accerchiato, legato mani e piedi con del nastro adesivo e pestato a sangue nella centralissima via Dante, a Palermo. Ma chi è Ursino, il quarantenne leader palermitano di Forza Nuova, professione tatuatore?

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Ursino è il titolare di uno studio di tatuaggi in via Marconi, a pochi passi dal luogo in cui è avvenuta l'aggressione. Qualche giorno fa in un post su Facebook Ursino scriveva: "la mia gente non ha paura di nulla, nemmeno delle parole", accompagnando la frase alla foto di una ronda che lo ha visto protagonista su un autobus di Palermo. 

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Nelle cronache, il nome di Ursino era già apparso nel 2006, quando venne arrestato dalla Digos assieme ad altri due militanti di Forza Nuova per aver rapinato e preso a pugni due ambulanti del Bangladesh. I tre avevano rubato una borsa e di un sacchetto di plastica contenente articoli di bigiotteria che i due vendevano. La reazione degli immigrati era bastata a scatenare la reazione dei tre, che li avevano colpiti con calci e pugni.

Due anni più tardi, Ursino fu denunciato assieme a un altro esponente di Forza Nuova per aver inviato un pacco contenente una bambola insanguinata alla sede palermitana dell'Adnkronos e ad altri media. Interrogati dai carabinieri, i due si erano giustificati affermando di aver mandato i pacchi come "gesto dimostrativo contro l'aborto".
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Febbraio 2018, 12:49
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