Evan, Chi l'ha Visto: «Poteva essere salvato, intercettazioni ascoltate solo dopo che è stato picchiato a morte»

Evan, Chi l'ha Visto: «Poteva essere salvato, intercettazioni ascoltate solo dopo che è stato picchiato a morte»

di Silvia Natella
Chi l'ha Visto? torna sul caso del piccolo Evan, il bambino di soli 21 mesi, di Rosolini, morto all'ospedale Maggiore di Modica il 17 agosto a causa delle botte ricevute. La procura di Siracusa ritiene responsabili la giovane madre, Letizia Spatola e il suo compagno, Salvatore Blanco. Il bambino era stato tre volte al pronto soccorso in poche settimane per gravi lesioni e fratture. Le intercettazioni delle microspie in casa sarebbero state ascoltate dai Carabinieri solo dopo la sua morte.

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A sostenerlo ai microfoni di Rai Tre è Natale Di Stefano, il legale della mamma: «Avevano fatto una perquisizione nel corso della quale avevano messo delle microspie. Ci sono state per 15 giorni intercettazioni ambientali non ascoltate dai Carabinieri». Gli strumenti avrebbero registrato qualcosa di importante, ma l'ascolto in diretta - quello che avrebbe potuto allertare e prevenire la morte del bambino - è mancato.  

«Sono state ascoltate solo dopo la morte. Si è detto che la qualità dell'ascolto non era buona, ma io mi chiedo come lo diventa successivamente. Quell'ascolto avrebbe potuto dare un corso diverso agli eventi», conclude l'avvocato. 
Intanto, la mamma fa sapere di non essere più manipolata e di volere giustizia per il suo Evan. 


 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 16 Settembre 2020, 23:34
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