Stefano Leo, ecco perché Said non era in carcere: il giallo a Chi l'ha visto?

Stefano Leo, ecco perché Said non era in carcere: il giallo a Chi l'ha visto?
Chi l'ha Visto? torna sul caso di Stefano Leo mostrando i verbali delle denunce ai danni di Said Mechaquat, l'uomo che il 23 febbraio scorso lo ha accoltellato a Torino. «Quando discutiamo, usa violenza su di me. Preciso di non aver mai avuto il coraggio di denunciarlo prima, perché intimorita da eventuali ritorsioni nei miei confronti», si legge nei verbali dell'ex e madre di suo figlio. Anche altre persone avevano allertato le forze dell'ordine sulla sua pericolosità, eppure Said era a piede libero.

Chi l'ha Visto, il drammatico appello di un italiano dal carcere di Abu Dhabi: «Qui sto morendo»

Doveva entrare in carcere da maggio 2008 per scontare la sua pena dopo la condanna per maltrattamenti in famiglia, ma la sentenza non è mai arrivata alla Procura per le condizioni degli uffici giudiziari. Le telecamere di Chi l'ha Visto? hanno documentato la mole di lavoro enorme che pochi dipendenti devono smaltire ogni giorno. 

L'evoluzione della pratica e l'arrivo del fascicolo in Procura avrebbe cambiato il destino di Stefano Leo. «È grave che chi ha confessato il delitto avrebbe dovuto entrare in carcere già mesi fa. Quanto è accaduto a Stefano è una grave ferita per la nostra comunità: è stata una grande sconfitta per tutti, ora ci vuole una grande vittoria di tutti», ha scritto in una lettera aperta la madre di Stefano Leo. 
Ultimo aggiornamento: Giovedì 11 Aprile 2019, 00:17
© RIPRODUZIONE RISERVATA