Chanel, l'influencer russa denuncia: «Discriminano le donne, sono contro la russofobia»

La conduttrice televisiva e influencer dopo il suo video su Instagram, in cui distrugge una borsetta di Chanel da 5mila euro, ha ricevuto messaggi d'odio dove le hanno augurato il peggio

Chanel, l'influencer russa denuncia: «Discriminano le donne, sono contro la russofobia»

«Discriminano le donne» queste le parole usate da Marina Ermoshkina, influencer russa, nei confronti del colosso della moda Chanel. Alla conduttrice televisiva e influencer di moda e beauty sono bastate un paio di cesoie in mano e una borsetta «Boy» di Chanel sul tavolo per fare il giro del web. Ma adesso la donna ha voluto denunciare, anche attraverso i media, la decisione, reputata dicriminatoria, della maison francese di non vendere, trasferire o esportare in Russia i suoi prodotti.

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Con un taglio netto l'influencer russa ha distrutto in un video la sua borsetta da oltre 5mila euro iniziando la protesta contro la decisione della maison francese di non vendere, trasferire o esportare in Russia i suoi prodotti, in linea da quanto stabilito dalla Ue. «Sono rimasta scioccata - spiega Marina Ermoshkina all’AdnKronos - dal fatto che un marchio con una grande storia e un'etica come Chanel mostrasse una tale discriminazione per le donne in base alla loro nazionalità e sostenesse direttamente un movimento russofobo. Viviamo in un mondo in cui sappiamo che nessuno dovrebbe essere discriminato in base alla propria nazionalità, religione o al colore della pelle».

Dopo aver chiuso i suoi store nel Paese la griffe francese ha smesso di vendere i prodotti a persone che intendono portarli in Russia, scatenando la rivolta delle influencer, come Marina, in prima fila per dire no alle sanzioni. «Non voglio commentare la decisione di Chanel e di altri marchi di lasciare il mercato russo. Questo è un loro diritto - afferma Marina -, ma convincere le donne russe che stanno cercando di fare un acquisto nei loro negozi fuori dal territorio dell'ex Unione Sovietica, a firmare un documento umiliante, nel quale dicono che non hanno nulla a che fare con la Russia, e insistere affinché lo dimostrino, a far promettere loro che non indosseranno quei capi sul territorio russo, a mio avviso, è in totale contraddizione con i valori del mondo moderno».

Ermoshkina vive a Mosca, ha studiato e si è laureata a Londra e ha anche vissuto a Milano per un anno. «Io amo l'Italia - dice -. Non solo per la sua bellezza, ma anche perché gli italiani sono molto cordiali e hanno una mentalità positiva molto simile a noi russi. Ma ho sempre amato Mosca, la mia città natale e non vivrei altrove. Ecco perché sono qui». Dopo il video postato da Ermoshkina su Instagram, dove vanta 300mila follower, altre influencer russe hanno seguito il suo esempio.

«Non chiedo alle persone di distruggere le loro borse - sottolinea Marina Ermoshkina - l'obiettivo principale della mia challenge è donare soldi alle vittime del Donbass, dove ci sono persone che stanno soffrendo. Questo è il modo per attirare l'attenzione delle persone sul problema e motivarle a raccogliere fondi per le persone e i bambini nei territori di guerra. E le persone hanno iniziato a donare».

Lei stessa, fa sapere, sta donando «l'equivalente di tutti i pezzi di Chanel che possiedo e chiedo ai nostri influencer di fare lo stesso, di vendere i loro articoli Chanel e donare il ricavato per aiutare madri e bambini. Questo è il mio obiettivo principale. Così facendo il marchio che sostiene la discriminazione potrà essere in qualche modo d'aiuto alle persone più bisognose».

Secondo l'influencer Chanel starebbe alimentando la campagna russofobica nel mondo: «Molto sfortunatamente la loro azione non è solo russofobica - dice - è anche la forma più pura di discriminazione: la restrizione o la privazione dei diritti per genere o razza, prevenuta, sulla base di un atteggiamento negativo nei confronti delle donne di una determinata nazionalità. Chanel è sempre stata un simbolo del femminismo. La Francia, così come l'Europa, è profondamente impegnata i diritti umani universali. La lotta contro il razzismo, l'antisemitismo e la xenofobia è prioritaria in un mondo moderno come il nostro. Il comportamento di questo brand sta mettendo in discussione tutti i valori sopra menzionati. Sostenere la discriminazione delle donne russe oggi significa sostenere la discriminazione in quanto tale. Domani potrebbe essere un'altra razza o nazionalità» a finire nel mirino «e trovo che sia totalmente inaccettabile».

Dopo il video, il suo account Instagram e altri social media sono stati presi di mira: «Stanno esplodendo - ammette l'influencer - ho ricevuto più di mille messaggi con imprecazioni, ingiurie e commenti in cui mi augurano il peggio, è stato incredibile. Ma volevo esprimere il mio risentimento. Sono contro la russofobia, così come qualsiasi altra discriminazione basata sulla nazionalità».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Aprile 2022, 12:30
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