Battisti sfida l'Italia: "Non temo l'estradizione dal Brasile, sono protetto dall'asilo politico". Nell'auto trovata polvere bianca

Battisti sfida l'Italia: "Non temo l'estradizione dal Brasile, sono protetto dall'asilo politico" Nell'auto trovata polvere bianca
Cesare Battisti ha dichiarato alla polizia federale di «non temere di essere estradato in Italia», perché si sente «protetto» da un decreto dell'ex presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, che gli ha concesso un «visto permanente» nel paese sudamericano. Lo riferisce il sito del quotidiano 'Estadao'. Esattamente il contrario di quanto dichiarato in giornata dal minsitro della Giustizia Andrea Orlando. L'estradizione «è possibile» ha spiegato il Guardasigilli «sono stati fatti tutti i passaggi necessari» presso le autorità politiche e giurisdizionali, ma dopo l'ultimo arresto dell'ex militante dei Pac ne verranno fatti altri.

Secondo la versione online del quotidiano O Globo, le autorità brasiliane sarebbero convinte che l'ex membro dei Proletari armati per il comunismo stesse cercando di fuggire in Bolivia. L'italiano sarebbe stato fermato dalla polizia stradale federale durante un normale controllo. Battisti in Italia è stato condannato all'ergastolo in via definitiva per quattro omicidi commessi durante gli anni di piombo ma nel 2010 ha ottenuto lo status di rifugiato politico in Brasile.

In Bolivia per «pescare e fare shopping». È così che l'ex terrorista Cesare Battisti ha spiegato agli inquirenti perché si trovava a Corumbà, alla frontiera tra Brasile e Bolivia. E soprattutto perché nella sua macchina stava trasportando parecchio denaro in contante. L'ex membro dei Proletari armati per il comunismo (Pac) era in auto insieme a Vanderlei Lima Silva e Paulo Neto Ferreira de Almeida, che ha definito suoi amici di vecchia

Nell'auto trovata polvera bianca Tra gli oggetti trovati sull'auto in cui viaggiava Cesare Battisti e confiscati dalla polizia c'è anche un involucro contenente una 'sostanza in polvere di colore biancastrò: lo rendono noto i media.
Gli inquirenti non escludono che possa trattarsi di cocaina e, su ordine del commissario Iuri de Oliveira, hanno sottoposto la confezione all'esame dei periti criminali. Agli agenti che l'hanno fermato l'ex terrorista ha negato di essere il proprietario dell'oggetto «non classificato».

Ultimo aggiornamento: Giovedì 5 Ottobre 2017, 21:00
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