Certificati in cambio di prestazioni sessuali: medico dell'Inps condannato a 9 anni

L'uomo avrebbe palpeggiato o preteso prestazioni sessuali in cambio della concessione del certificato di pensione o assegni di invalidità, senza alcuno scrupolo: adesso dovrà risarcire anche l'Inps

Certificati in cambio di prestazioni sessuali: medico dell'Inps condannato a 9 anni

di Niccolò Dainelli

Un medico dell'Inps di Siena, ormai in pensione, avrebbe palpeggiato più donne durante le visite mediche propedeutiche all'ottenimento di pensione o assegni di invalidità, senza farsi scrupolo a quanto pare dell'eventuale presenza di bambini. In alcuni casi avrebbe persino preteso delle prestazioni di carattere sessuale. E, adesso, l'uomo di 71 anni è stato condannato a 9 anni di reclusione per violenza sessuale e a risarcire l'Inps con 32mila euro.

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Le denunce

 

Il protagonista della vicenda è un uomo di 71 anni, residente in Valdichiana, che all'epoca dei fatti lavorava a Siena per conto dell'Inps, prima che venisse licenziato dall'ente a seguito dell'inchiesta condotta dai carabinieri. A dare inizio alle indagini, più di 5 anni fa, fu la denuncia di una donna della provincia senese affetta da tumore al seno: quest'ultima avrebbe denunciato di esser stata palpeggiata dal dottore, durante la visita. Ma non finisce qui. In un'altra occasione, infatti, il medico avrebbe invece infilato le mani nella camicia di una madre che si era recata da lui affinchè visitasse il figlio disabile, toccandole a più riprese il seno. Secondo le accuse, dunque, avrebbe spesso subordinato il rilascio delle certificazioni mediche richieste a una certa disponibilità dal punto di vista sessuale. Violenze alle quali le pazienti o accompagnatrici sarebbero state costrette a subire, loro malgrado, per la paura che una loro reazione potesse pregiudicare la firma del certificato. In tutto le presunte vittime sarebbero almeno 10, nel corso degli anni. E, dopo le indagini, era già stato condannato di recente alla reclusione

La sentenza

«Doveva verificare se esistevano i presupposti per la concessione di pensioni e assegni di invalidità e per gli accertamenti ex legge 104/92 ma l’uomo avrebbe preteso - si legge infatti nella sentenza, riportata dal quotidiano La Nazione - da diverse pazienti sottoposte a visita o dalle donne che accompagnavano i pazienti, una serie di prestazioni sessuali in cambio del rilascio di certificazioni mediche favorevoli». Dopo la vicenda, anche l'Inps fu condannata, in solido con il professionista, al risarcimento dei danni in favore delle parti civili.

E dopo l'erogazione di circa 41mila euro, l'ente adesso sarà risarcito dal medico per una cifra di 32mila euro, tenendo già conto dei soldi recuperati mediante trattenuta del quinto dello stipendio. 


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 18 Gennaio 2023, 19:17
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