Il centrodestra spinge sull’acceleratore e forte delle schermaglie nella coalizione opposta comincia a mettere nero su bianco il programma con cui intende presentarsi al voto del 25 settembre. Ieri gli sherpa dei tre partiti si sono riuniti a Palazzo Madama per avviare il tavolo sul programma congiunto. Non che la strada sia tutta in discesa: fra Lega e Fratelli d’Italia rimangono le distanze su alcuni temi come presidenzialismo e autonomia. Salvini spinge sull’autonomia che «significa efficienza, responsabilità, modernità, sviluppo e territori».
Giorgia Meloni frena e rilancia sul presidenzialismo: l’elezione diretta del Capo dello Stato è un obiettivo identitario ed irrinunciabile. Un obiettivo su cui la Lega in Parlamento si è a suo tempo sfilata, facendo mancare i propri voti alla proposta di legge presentata proprio da Meloni alla Camera, FdI spinge anche per una posizione netta su guerra e atlantismo, temi su cui si mostra sempre più intransigente. Qualche dissapore anche sull’ipotesi di presentare una squadra dei ministri prima del voto.
Tutte le forze della coalizione assicurano comunque che le differenze sono facilmente superabili nelle prossime settimane e che nella coalizione c’è un «ottimo clima di collaborazione». Non solo, il centrodestra garantisce che c’è convergenza anche sul metodo da adottare: «Aprire un tavolo permanente sul programma elettorale che condurrà agli interventi e alle riforme più giuste per rilanciare il pese e dare ai cittadini un’idea chiara su come intende governare per i prossimi cinque anni».
Ultimo aggiornamento: Martedì 2 Agosto 2022, 09:06
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