«Vado a cena da amici»: fermato dai carabinieri, si giusitifica così con l'autocertificazione

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C'è chi si è giustificato a Roma spiegando di voler andare «a cena da amici», chi, incurante delle misure per l'emergenza, si è fermato a bere e mangiare in gruppo ai tavolini di un bar chiuso e chi ha candidamente ammesso di trovarsi fuori dal proprio Comune senza nessun motivo valido. A 24 ore dal decreto battezzato «io resto a casa» dal premier Giuseppe Conte, nella provincia di Roma scattano le prime sanzioni per chi trasgredisce le nuove regole di comportamento resesi necessarie per arginare il diffondersi del contagio da coronavirus.

Così, solo all'interno del Gra, ieri sono state 5 le persone denunciate a piede libero dai Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, che hanno ulteriormente rinforzato la presenza sul territorio per far fronte alle esigenze imposte dalla situazione di emergenza epidemiologica.
In particolare, 4 persone tra i 53 e i 59 anni - un romano, due originari della provincia di Oristano ma residenti a Roma e un cittadino tunisino - sono state sorprese dagli uomini della Stazione Roma Bravetta seduti ai tavoli esterni di un bar, regolarmente chiuso, mentre bevevano e mangiavano senza rispettare le prescrizioni imposte dal decreto. Un 23enne nato a Parigi ma residente a Roma, invece, è stato fermato dai Carabinieri della Stazione Roma Macao mentre era a bordo di uno scooter. Alla richiesta dei militari di esibire l'autocertificazione prevista per giustificare il suo spostamento, il giovane ha spiegato di essere in circolazione per raggiungere l'abitazione di alcuni amici per una cena. Anche per lui è scattata la denuncia a piede libero ai sensi dell'art. 650 del Codice Penale.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 11 Marzo 2020, 14:07
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