Cellulari vietati a scuola, il ministro Valditara: «Da smartphone effetti dannosi. Sanzioni definite da regolamenti interni»

Secondo il ministro dell'istruzione, il divieto di cellulare influirà positivamente sull'apprendimento e sul recupero di autorevolezza degli insegnanti

Cellulari vietati a scuola, il ministro Valditara: «Da smartphone effetti dannosi. Sanzioni definite da regolamenti interni»

di Paolo Travisi

Non mancherà di far discutere l'ultima decisione del ministro dell'istruzione Valditara. Vietati i cellulari in classe; la circolare firmata dal ministro è stata diffusa oggi alle scuole, poco prima della pausa di Natale, e contiene le indicazioni sull'utilizzo dei telefoni cellulari e di analoghi dispositivi elettronici nelle classi.

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Stop agli smartphone

«L’interesse delle studentesse e degli studenti, che noi dobbiamo tutelare, è stare in classe per imparare - dichiara il Ministro Giuseppe Valditara - distrarsi con i cellulari non permette di seguire le lezioni in modo proficuo ed è inoltre una mancanza di rispetto verso la figura del docente, a cui è prioritario restituire autorevolezza» scrive in una nota il ministro sul sito ministeriale.

Viene ovviamente confermato, come già era in vigore, anche il divieto di utilizzare il cellulare durante le lezioni, «trattandosi di un elemento di distrazione propria e altrui e di una mancanza di rispetto verso i docenti, a cui è prioritario restituire autorevolezza», sono le parole del ministro.

 

Nessuna sanzione

«Con la circolare, non introduciamo sanzioni disciplinari, ci richiamiamo al senso di responsabilità. Invitiamo peraltro le scuole a garantire il rispetto delle norme in vigore e a promuovere, se necessario, più stringenti integrazioni dei regolamenti e dei Patti di corresponsabilità educativa, per impedire nei fatti l’utilizzo improprio di questi dispositivi».

 

Effetti dannosi

Tra l'altro il ministro Valditara, sottolinea anche la nocività dell'uso incontrollato di smartphone secondo «una recente indagine conoscitiva della VII commissione del Senato che ha evidenziato gli effetti dannosi che l’uso senza criterio dei dispositivi elettronici può avere su concentrazione, memoria, spirito critico dei ragazzi. La scuola deve essere il luogo dove i talenti e la creatività dei giovani si esaltano, non vengono mortificati con un abuso reiterato dei telefonini» aggiunge il ministro sul sito.

L’utilizzo dei cellulari e di altri dispositivi elettronici resta comunque consentito, solo su autorizzazione del docente, e in conformità con i regolamenti di istituto, per finalità didattiche, inclusive e formative.

Scuole responsabilizzate

«Abbiamo responsabilizzato le scuole sull'uso del cellulare sarà alla loro autonomia organizzare sistemi per raccogliere i cellulari in una cassettina fuori dalla classe o suggerire ai ragazzi di spegnerli; c'è un principio di autonomia che va rispettato.

RIspetto al 2007 c'è uno studio drammatico sul quali invito i genitori a riflettere: un bambino di 6 anni non può usare un cellulare per ore, si rovina, è troppo piccolo, regalategli libri. Il covid ha avuto conseguenze devastanti anche l'utilizzo improprio di questi strumenti che sono complessi. Io credo molto sul senso di responsabilità di fronte ad una scuola seria Di fronte ad una scuola che vuole essere amica ad una grande alleanza che si vuole creare, mi aspetto una reazione di maturità, non è necessario imporre sanzioni». Così il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara a Sky.

I dati

Già oggi oltre 6 studenti su 10 devono fare i conti con regole interne legate all'utilizzo dello smartphone in ambiente scolastico: il 61% ha proprio dei divieti «scritti». A questi si aggiunge un ulteriore 30% a cui, per il momento, sono stati dati soltanto dei «suggerimenti»; che presto potrebbero trasformarsi in indicazioni ufficiali. Ad oggi, dunque, appena 1 su 10 ha le mani libere; ma la cosa potrebbe appunto durare ancora poco. È quanto emerge da un recente sondaggio di Skuola.net, condotto su un campione di 3.000 alunni delle scuole superiori, A dispetto dell'ampia copertura della regolamentazione scolastica, i ragazzi sembrano far finta che il protocollo anti-smartphone introdotto dalla propria scuola quasi non esista. Laddove questo c'è, infatti, appena 1 alunno su 7 racconta che le regole sono effettivamente osservate; tutti gli altri fanno un pò come gli pare. In un terzo dei casi (34%) si deve subire giusto un rimprovero verbale, nulla di più.

Per il 36% si può arrivare al massimo a una nota scritta o al coinvolgimento dei genitori. Solamente il 30% può incorrere al sequestro dello smartphone. In 3 casi su 4, il cellulare viene comunque accettato in classe, a patto che resti in disparte: la metà degli intervistati (51%) lo può tranquillamente usare al di fuori delle lezioni (nel cambio d'ora, a ricreazione, nei momenti di pausa), a un altro 22% può persino capitare che gli venga richiesto di usarlo per scopi didattici. Solo il 15% lo deve tenere spento all'interno di scuola, per tutta la mattina. Ancora di meno (12%) lo deve consegnare all'ingresso al personale incaricato. Il problema di un uso dello smartphone per finalità non didattiche, comunque esiste: sempre secondo i dati di Skuola.net, solo il 30% degli studenti intervistati dichiara che, nella propria classe, nessuno studente usa il telefonino per farsi i fatti propri durante le lezioni.

Ecco la circolare ufficiale del ministero dell'istruzione.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 21 Dicembre 2022, 13:37
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