IL CDM

Violenza sulle donne, le nuove misure: braccialetto elettronico, distanziamento e cartellino giallo. Concorsi Statali, massimo 6 mesi per concluderli

All'ordine del giorno un disegno di legge su disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Famiglia, natalità e pari opportunità - interno - giustizia)

La conferenza stampa del cdm

 

Nordio: donne vittime di violenza dovrebbero parlare a detenuti

«Per quanto elevate e irrogate rapidamente, le pene non costituiscono mai una deterrenza assoluta, soprattutto in questo tipo di reati. Solo con un'operazione culturale possiamo iniziare a ridurre se non eliminare reati odiosi: deve iniziare nelle scuole e proseguire dappertutto, anche nelle carceri». Lo ha detto il ministro della Giustizia Carlo Nordio, presentando il disegno di legge contro la violenza sulle donne: «Non sarebbe male se portassimo nei carceri anche vittime di reati, a portare testimonianze, in modo da far capire ai detenuti la gravità fisica, morale e psicologica di questi comportamenti odiosi».

Nuove regole concorsi p.A, massimo 6 mesi per concluderli

Via libera del cdm alla nuova disciplina dei concorsi, che si inserisce tra gli interventi del Pnrr per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative. Lo schema di decreto, comunica una nota, fissa il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. La pubblicazione dei bandi avviene attraverso il portale del reclutamento inPA e sul sito istituzionale dell'ente che bandisce il concorso. Particolare attenzione alla rappresentatività di genere, con l'obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione. Previste tutele nei confronti delle donne in gravidanza o allattamento.

Tutte le misure approvate

Rafforzamento delle misure cautelari, e quindi l'ammonimento, braccialetto elettronico applicato di norma, obbligo di rispettare la distanza minima di avvicinamento di 500 metri dalla vittima e ampliamento delle fattispecie di reato per cui si possono applicare le misure precauzionali, tra cui anche revenge porn e sfregio del viso con l'acido. Sono alcune delle misure contenute nel ddl contro la violenza sulle donne approvato dal Consiglio dei ministri che tra gli obiettivi ha anche quello di velocizzare i tempi per l'applicazione delle misure cautelari, con termini stringenti per pubblici ministeri e giudici, e di dare priorità alla trattazione di processi in materia di violenza di genere e domestica e di rendere specializzati i pm cercando di assegnare sempre agli stessi i fascicoli riguardanti la violenza sulle donne. Il ddl, composto da 15 articoli, punta soprattutto alla prevenzione per evitare che i cosidetti 'reati spià possano poi degenerare in fatti più gravi. Si tratta di imporre il cosiddetto cartellino giallo all'uomo violento, come lo ha definito la ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella. E infatti l'inasprimento riguarda soprattutto chi è già stato destinatario dell'ammonimento e ricade nella stessa condotta, i cosiddetti recidivi. All'articolo 1 il ddl prevede un «rafforzamento delle misure in tema di ammonimento e di informazione alle vittime». In particolare le pene per i reati di percosse, lesioni personali, violenza privata, minacce gravi, atti persecutori, revenge porn, violazione di domicilio e danneggiamento sono aumentate «se il fatto è commesso, nell'ambito di violenza domestica, da soggetto già ammonito...anche se la persona offesa è diversa da quella per la cui tutela è stato già adottato l'ammonimento».


L'articolo 5, che contiene le disposizioni in materia di attribuzioni del procuratore della Repubblica, prevede che «in caso di delega, l'individuazione avviene specificamente sempre per la cura degli affari in materia di violenza di genere e domestica» proprio per «favorire la specializzazione nella trattazione dei processi in materia di violenza di genere e violenza domestica». In caso di omicidio o tentato omicidio e di altri reati «commessi in danno del coniuge, anche separato o divorziato, della parte dell'unione civile o del convivente o di persona che è legata o è stata legata da relazione affettiva ovvero di prossimi congiunti», secondo quanto previsto dall'articolo 6, il pm valuta, «senza ritardo e comunque entro 30 giorni dall'iscrizione del nominativo della persona nel registro delle notizie di reato, la sussistenza dei presupposti di applicazione delle misure cautelari». Anche i giudici avranno termini stringenti per la decisione sulle misure cautelari. L'articolo 9 disciplina l'arresto in flagranza differita prevedendo che anche i video e le foto possano essere utilizzati per far scattare l'arresto in flagranza differita nei casi di maltrattamenti in famiglia, reato disciplinato dall'articolo 572 del codice penale, o dello stalking (612 bis).

«Si considera comunque in stato di flagranza - si legge all'articolo 9 del ddl - colui il quale, sulla base di documentazione video fotografica o di altra documentazione legittimamente ottenuta da dispositivi di comunicazione informatica o telematica, dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l'arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto». Nell'articolo 10 è trattato il rafforzamento delle misure cautelari e dell'uso del braccialetto elettronico. Mentre prima il braccialetto elettronico veniva applicato solo su richiesta del magistrato ora sarà applicato di norma salvo che il magistrato dica che non ce n'è bisogno, e comunque con il consenso della persona interessata.

In particolare si prevede l'utilizzo del braccialetto elettronico con la prescrizione di «mantenere una determinata distanza comunque non inferiore a 500 metri dalla casa familiare e da altri luoghi determinati abitualmente frequentati dalla persona offesa, salvo che la frequentazione sia necessaria per motivi di lavoro». In questo caso il giudice «prescrive le relative modalità e può imporre limitazioni». Inoltre «con lo stesso provvedimento che dispone il divieto di avvicinamento il giudice prevede l'applicazione, anche congiunta, di una misura più grave qualora l'imputato neghi il consenso all'adozione» del braccialetto elettronico.

Terminato il cdm: via libera al disegno di legge per il contrasto alla violenza sulle donne

Si è conclusa a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei ministri, nel corso della quale è arrivato il via libera al disegno di legge con le norme per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica.

Il via al cdm e i provvedimenti

Ha preso il via la riunione del Consiglio dei ministri. Fra i provvedimenti all'ordine del giorno, ci sono un disegno di legge contro la violenza sulle donne e un decreto legge per l'attuazione degli obblighi derivanti da procedure di infrazione dell'Unione europea pendenti nei confronti dell'Italia. In esame anche un decreto del Presidente della Repubblica con modifiche alle norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e modalità di svolgimento dei concorsi. La riunione è iniziata con un'ora di ritardo rispetto all'orario programmato perché, come è stato spiegato, a sua volta si è conclusa più tardi del previsto la visita a Palazzo Chigi della delegazione libica, guidata dal premier del governo di unità nazionale della Libia ad interim Abdul Hamid Dbeibah.

Nordio illustra le misure

Le misure, ha spiegato il ministro «riguardano i poteri di intervento immediato delle forze di polizia cui le donne si rivolgono, gli strumenti probatori e gli interventi cautelari velocizzandone e semplificandone la procedura». Nordio ha poi ricordato «l'attività di monitoraggio, che è iniziata in modo serrato da parte di questo ministero, che si è adoperato con un intervento tecnologico realizzato sui sistemi informativi penali per introdurre importanti novità, e permettere agli uffici giudiziari di rilevare dati statistici importanti, tra i quali la relazione tra la vittima e l'autore del reato, monitorando in questo modo il fenomeno della violenza di genere in tempo reale». «È stato istituito da noi un tavolo tecnico proprio per studiare e per attuare gli obiettivi con l'accordo di collaborazione tra il ministero della Giustizia e l'Istituto nazionale di statistica e rispondere all'esigenza condivisa di dare concreta attuazione alla convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, anche in base alla recente normativa», ha concluso il guardasigilli.

Iniziato il cdm

Il consiglio dei ministri è iniziato alle 19

Roccella: Pm specializzati per casi di violenza contro le donne

«Noi vogliamo agire sulla prevenzione, interrompere il ciclo della violenza e quindi vogliamo cercare di agire tempestivamente ed efficacemente. In primo luogo abbiamo rafforzato le misure cautelari, braccialetto elettronico, distanziamento, ammonimento e anche l'arresto in flagranza differita». Lo ha detto la ministra per la Famiglia e le pari opportunità Eugenia Roccella, arrivando a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri che esaminerà il disegno di legge sul contrasto alla violenza sulle donne e domestica. «Poi siamo intervenuti sui tempi, anche perché abbiamo avuto alcune condanne da parte della Corte europea dei diritti dell'uomo proprio sul ritardo con cui sono state decise le misure cautelari a tutela delle possibili vittime - ha aggiunto Roccella -. Abbiamo stabilito dei tempi stringenti, 30 giorni per il pubblico ministero per poter valutare il rischio e decidere la necessità delle misure cautelari, e dall'altra parte 30 giorni perché il giudice possa poi metterle in atto». Come spiegato dalla ministra, nel disegno di legge è centrale anche «la formazione, un percorso lungo ma necessario, perché le competenze che si devono sviluppare per affrontare in modo adeguato una cosa così specifica come la violenza contro le donne ha bisogno di formazione». «Abbiamo stabilito che il magistrato debba essere abbastanza specializzato, che questo tipo di processi siano affidati sempre agli stessi magistrati in modo che - ha sottolineato - sviluppino le competenze con una formazione sul campo».

Violenza sulle donne, Nordio: contrasto è priorità governo

«Oggi sarà portato in Consiglio dei ministri un pacchetto di interventi molto restrittivi che mirano a eliminare o ridurre questo fenomeno pernicioso». Lo ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, riferendosi alle misure per il contrasto alla violenza sulle donne che arrivano in Cdm oggi. «Sono misure molto severe perché riteniamo questa problematica prioritaria», ha aggiunto

Il Consiglio dei ministri è convocato in data odierna, alle ore 18 a Palazzo Chigi, per l'esame del seguente ordine del giorno. Decreto-legge: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da attività dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano (Presidenza - affari europei, sud, politiche di coesione e Pnrr); Disegno di legge: Disposizioni per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Famiglia, natalità e pari opportunità - interno - giustizia). E ancora, Disegno di legge: Delega al Governo in materia di florovivaismo - Esame preliminare - (Agricoltura, sovranità alimentare e foreste); Decreto del Presidente della Repubblica: Regolamento di modifica al decreto del Presidente della Repubblica 11 novembre 2005, n. 255, recante unificazione strutturale della Giunta centrale per gli studi storici e degli Istituti storici - Esame definitivo - (Cultura); Decreto del Presidente della Repubblica: Regolamento recante modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 9 maggio 1994, n. 487, concernente norme sull'accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, dei concorsi unici e delle altre forme di assunzione nei pubblici impieghi - Esame definitivo - (Pubblica amministrazione); Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri: Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 15 marzo 2010, n. 90, concernente il Testo unico delle disposizioni regolamentari dell'Ordinamento militare, in materia di organizzazione del Ministero della difesa; Leggi regionali; Varie ed eventuali.
Ultimo aggiornamento: Sabato 10 Giugno 2023, 08:50
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