"Ho paura di Salvatore, se lo lascio mi ammazza": la confessione di Nunzia al fratello prima della morte

"Ho paura di Salvatore, se lo lascio mi ammazza": la confessione di Nunzia al fratello prima della morte

di Petronilla Carillo
«Ho paura di Salvatore. Se lo lascio mi ammazza». Nunzia Maiorano lo diceva spesso al fratello Gianni al quale si era rivolta per chiedere aiuto. E Gianni proprio il 30 dicembre scorso, dopo lunghe chiacchierate con Nunzia e Salvatore, anche separatamente, li aveva invitati a casa sua per parlare. La sorella gli aveva raccontato che il marito aveva acquistato una pistola, poi ritrovata e sequestrata dai carabinieri, ma aveva anche detto, nel corso di quell’incontro a casa del fratello, di volere un po’ di tempo per lei. Per stare da sola e calmarsi. Di fatto, però, era rimasta a casa. Nella casa coniugale. Unica differenza rispetto a prima, andava a dormire dalla madre anziana che era sola e malata. In pratica, nella casa accanto alla loro. Salvatore scriveva spesso al cognato, chiedendo aiuto per risolvere i suoi problemi con la moglie. Gli inviava whatsapp con cuori e simpatici link, dicendo di amare Nunzia e di non poter stare senza di lei. Eppure, poi, con lei aveva atteggiamenti scostanti: la controllava ogni volta che usciva, in una circostanza l’aveva anche fatta seguire da un amico, le contestava qualsiasi spesa lei facesse. Da tempo insisteva anche perché lei gli desse un libretto al portatore sul quale vi erano dei risparmi destinati ai loro tre figli: forse temeva che potesse andare via con quei soldi. O, forse, servivano a lui per fare altro. Gli inquirenti stanno cercando ora di capire soprattutto se facesse uso costante di cocaina. 

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«È stato il bambino a raccontarci cosa è accaduto», spiega Gianni Maiorano. «E pensare - dice ancora - che quando sono arrivato a casa e l’ho trovato a terra ferito, gli sono anche stato vicino. Gli ho detto di farsi forza e tenere duro, l’ho assistito. Solo dopo ho saputo cosa ha fatto a mia sorella». Le avrebbe fracassato anche il cranio oltre ad averle reciso la carotide. «Non posso sentire più la storia che mia sorella l’ha anche lei accoltellato o che tutto è nato da un litigio per un messaggio - continua - perché mia sorella è stata aggredita alle spalle da un vigliacco. Questa è la verità».
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 24 Gennaio 2018, 10:19
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