Dottoressa violentata durante turno alla guardia medica: lui è un 26enne. "Ha tolto l'allarme, arrestato seminudo"

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Un dottoressa di turno alla guardia medica di Trecastagni, nel Catanese, è stata aggredita e violentata da un 26enne. Il giovane, un italiano di 26 anni residente nello stesso paese etneo, è stato arrestato da carabinieri della compagnia di Acireale. Il giovane sarebbe entrato nella guardia medica di Trecastagni con la scusa di farsi curare. Sarebbe invece andato in escandescenze, danneggiando arredi della stanza, e poi sequestrato e violentato la dottoressa che era in servizio.



Un passante sentendo urla di donna provenire dalla guardia medica ha avvisato i carabinieri che sono subiti intervenuti. La dottoressa, che sarebbe riuscita a fuggire, è stata soccorsa da militari dell'Arma che hanno fatto irruzione nella guardia medica e arrestato il 26enne. Sull'accaduto ha aperto un'inchiesta la Procura di Catania. Il giovane è un operaio di 26 anni originario di Santa Venerina con piccoli precedenti. La vittima è ricoverata nell'ospedale di Acireale per gli accertamenti di rito.



ERA SEMINUDO Era ancora seminudo il 26enne che è stato arrestato dai carabinieri della Compagnia di Acireale dopo aver violentato una dottoressa di una guardia medica del Catanese. L'uomo è stato bloccato intorno alle 2,30 mentre cercava di fuggire dalla struttura. È un operaio di 26 anni originario di Santa Venerina che ha aggredito e violentato la donna dopo avere ricevuto le cure richieste. L'uomo con piccoli precedenti è stato bloccato ed arrestato dai carabinieri, condotto in caserma e successivamente in carcere. La vittima è ricoverata nell'ospedale di Acireale per gli accertamenti di rito.

HA DISATTIVATO L'ALLARME Per impedire che la dottoressa potesse dare l'allarme il violentatore della guardia medica del Catanese appena entrato ha rotto il telefono fisso dell'ufficio e disattivato il pulsante che fa scattare l'emergenza alla sala operativa del 112. È quanto emerso dalle indagini dei carabinieri della Compagnia di Acireale. Secondo una prima ricostruzione, la dottoressasarebbe rimasta sequestrata dall'uomo nella guardia medica per 2-3 ore e l'avrebbe violentata più volte. L'allarme è scattato quando la donna è riuscita a liberarsi e urlare e un vicino di casa che ha sentito le sue grida ha fatto intervenire i carabinieri. 

"L'HO SENTITA URLARE" «L'ho sentita gridare 'aiuto, aiuto' e ho immaginato che cosa stesse accadendo, per questo ho chiamato i carabinieri che sono arrivati subito». Così Sebastiano Crimi, 53 anni, ricostruisce l'aggressione alladottoressa della guardia medica del Catanese. L'uomo abita proprio di fronte la struttura. «Mi sono affacciato dal balcone - ha aggiunto - e ho visto la dottoressa uscire urlando assieme a un uomo con i pantaloni ancora abbassati. Sono arrivati i carabinieri che hanno soccorso la donna e arrestato l'uomo». 

IL SINDACATO: "BOLLETTINO DI GUERRA"  «È diventato un bollettino di guerra.
Non ho parole per commentare l'efferatezza di quanto successo. È inconcepibile che, ancora oggi, dopo appelli, denunce, richieste di incontri con i prefetti e comunicati stampa, succedano queste cose». Lo afferma, commentando in una nota quanto accaduto la notte scorsa nel Catanese, dove un 26 enne ha violentato una dottoressa in servizio nella Guardia Medica, il segretario territoriale della provincia di Catania e coordinatore nazionale della Federazione sindacati indipendenti Fsi-Usae, Calogero Coniglio. «Abbiamo sempre chiesto - continua Coniglio - che le guardie mediche non venissero collocate in periferia ma in centro, in luoghi illuminati e frequentati. Bisogna rafforzare i controlli in tutti i luoghi dove vengono erogati servizi pubblici senza aspettare che prima ci scappi il morto. L'Asp deve fare qualcosa, altrimenti deve ritenersi responsabile di quanto sta succedendo».

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 20 Settembre 2017, 10:08
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