Casamicciola, la denuncia (inascoltata) dell'ex sindaco: «Inviate 23 pec per evacuare, l'ultima 4 giorni prima della frana»

«A seguito dell’allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione», spiega l'ingegnere Giuseppe Conte

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Casamicciola, il retroscena sull'ex sindaco aumenta la rabbia. Giuseppe Conte, omonimo del leader dei Cinque Stelle, ha provato a farsi ascoltare fino a 4 giorni dal disastro. «Ho inviato 23 pec per chiedere l'evacuazione immediata, non mi ha ascoltato nessuno», ha raccontato. 

 

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Condoni, manuntenzioni mancate, abusivismo. L'ingegnere Giuseppe Conte, ex sindaco del Comune di Casamicciola negli anni 90, sapeva tutto. Ha scritto invano «al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciol a, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile Campania. Nessuno mi ha risposto», ha denunciato al Corriere della Sera. Un sos quasi disperato, perché sapeva che quella montagna d'argilla che è caduta sulla sua città portando via case e vite, era una bomba a orologeria pronta a esplodere. 

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«A seguito dell’allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione», spiega l'ingegnere. «Dopo l’alluvione del 2009 non c’è stato alcun intervento, o almeno nessuno significativo, nonostante i fondi stanziati per la sicurezza negli ultimi anni: 180mila euro per la pulizia degli alberi, 3 milioni e 100 per un intervento a monte dell’abitato Casamicciola (nel 2010-2012) e un lavoro messo a disposizione dalla città metropolitana per mettere in sicurezza del bacino dell’alveo Larita nel 2018.

E ancora manca inoltre da anni l’annunciato piano per il dissesto idrogeologico della zona», sostiene Conte.


Ultimo aggiornamento: Lunedì 28 Novembre 2022, 15:32
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