Carola Rackete, i pm: «Non c'era necessità di forzare il blocco». La capitana resta ai domiciliari

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Per la Sea Watch non c'era necessità di forzare il blocco: lo ha detto il procuratore capo di Agrigento, Luigi Patronaggio, dopo l'udienza di convalida dell'arresto della comandante Carola Rackete, arrestata due giorni fa dopo essere entrata in porto a Lampedusa

«Non è stata un'azione necessitata. Non c'era uno stato di necessità poiché la Sea Watch attraccata alla fonda aveva ricevuto, nei giorni precedenti, assistenza medica ed era in continuo contatto con le autorità militari per ogni tipo di assistenza, per cui, per il divieto imposto dalla Guardia di finanza di attraccare, non si versava in stato di necessità», hanno spiegato i pm. Carola Rackete resta per ora ai domiciliari: l'udienza di convalida davanti al gip Alessandra Vella è durata circa tre ore ma l'ordinanza sarà emessa domani. 


«Dalla giustizia mi aspetto pene severe per chi ha attentato alla vita di militari italiani e ha ignorato ripetutamente le nostre leggi. Dagli altri Paesi europei, Germania e Francia in primis, mi aspetto silenzio e rispetto. In ogni caso, siamo comunque pronti ad espellere la ricca fuorilegge tedesca», commenta il ministro dell'Interno Matteo Salvini, pochi minuti dopo la fine dell'interrogatorio.

«L'udienza di convalida dell'arresto di Carola Rackete si è svolta in un clima sereno, di collaborazione - ha detto il Procuratore capo - La Procura ha chiesto, come misura cautelare, il divieto di dimora nella provincia di Agrigento con particolare riferimento ai porti di Lampedusa, Porto Empedocle e Licata.
Abbiamo ritenuto in relazione a tutte le circostanze di questo caso e alla personalità dell'indagata che tale misura sia idonea a salvaguardare eventuali, ulteriori,esigenze cautelari». La decisione ora è stata rimessa al gip per le sue «autonome e imparziali valutazioni».


Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, l'aggiunto Salvatore Vella e il pubblico ministero Gloria Andreoli hanno chiesto nella tarda serata di ieri la convalida dell'arresto di Rackete e il divieto di dimora nella provincia di Agrigento. I reati contestati sono rifiuto di obbedienza a nave da guerra, resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. I pm chiedono solo il divieto di dimora in provincia di Agrigento. La donna è arrivata scortata dagli uomini della Guardia di Finanza.


«Ho visto scendere Carola dalla macchina tramortita dagli eventi». Così Giorgia Linardi, portavoce della Sea Watch all'arrivo di Carola Rackete al Palazzo di giustizia di Agrigento.
 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 1 Luglio 2019, 19:41
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