Venezia, cardiologo muore per un infarto davanti al figlio dopo aver fatto jogging

Cardiologo muore per un infarto davanti al figlio dopo aver fatto jogging
È stato colto da infarto fulminante nella sua casa di Sant'Elena dopo aver fatto un po' di jogging per calli e ponti di Venezia. È riuscito a chiamare aiuto, uno dei figli è corso a casa chiamando il 118 ma non c'è stato nulla da fare. È morto, poco dopo le 14 di lunedì il dottor Francesco Sinisi, medico specializzato in cardiologia e nefrologia, che prestava da molto tempo servizio all'ospedale Civile nel reparto di Medicina dove era sostituto del direttore Andrea Bonanome e responsabile dell'ambulatorio di ecocardiografia. Aveva compiuto 63 anni a settembre. «Era il vicario nella direzione - ricorda il primario - un medico di grande esperienza clinica e responsabile della medicina d'urgenza. Ci mancherà molto».
 
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IL TURNO E LA CORSA
«Era un uomo molto attivo - spiega la moglie Mirka Rossetto - e ci eravamo visti poco tempo prima che accadesse. Aveva finito il turno di notte in ospedale, un turno ordinario, mi par di aver capito. È andato a casa, poi è uscito a fare una corsetta come faceva spesso. È passato per campo Santa Margherita, dove si trova il mio ufficio e ci siamo salutati. Prima di andare via ha voluto un bacio».

LA TELEFONATA
Il racconto della moglie prosegue: «Mi ha chiamato alle 13.53 dopo un pranzo leggero - spiega - prima che andassi in piscina». A quel punto Francesco Sinisi si deve essere sentito male e ha provato a fare delle telefonate, forse gli ultimi numeri che aveva nel registro perché ha chiamato la moglie (che però era in acqua) e i figli. 

«Il caso ha voluto che mio figlio più piccolo che fa il tassista - riprende la signora - passasse in zona in quel momento ed è corso a casa chiamando il 118. Riccardo ha aperto la finestra perché lo vedeva tutto sudato, ha provato a fare il massaggio cardiaco, visto che aveva fatto anche i corsi di primo soccorso. I vicini lo hanno sentito urlare Papà! No! Resta qui!. Ha perso i sensi mentre era nelle sue braccia e anche il 118 non ha potuto fare nulla». Il dottor Sinisi è sempre stato un uomo impegnato in società, sempre pronto ad aiutare il prossimo. Questo anche perché figlio di quel maresciallo di polizia Savino Sinisi, ucciso la sera del 9 gennaio 1980 vicino a calle dei Fabbri, con un colpo alla nuca sferrato con un pezzo di tubo metallico.

UOMO IMPEGNATO
Francesco si laureò un anno e mezzo dopo l'omicidio del padre e conseguì due specializzazioni. Oltre alla professione, era una persona sempre pronta ad aiutare e attento ai cambiamenti della città. Con la moglie ha scritto decine di lettere al Gazzettino sulla deriva di Venezia e commenti ai fatti di cronaca.
«Scrivevamo insieme - ricorda la moglie - perché siamo stati una coppia molto affiatata. Gli piaceva vedere le nostre lettere pubblicate e le ritagliava».
«Il dottor Francesco - ci ha scritto la comunità di Sant'Elena - è stato una persona sempre disponibile, e sempre pronto a dare consigli alle persone di tutte le età, specialmente agli anziani che con la sua amicizia si sentivano protetti».
I funerali si svolgeranno giovedì alle 11 ai Santi Giovanni e Paolo. Francesco Sinisi lascia la moglie Mirka e i figli Alice, Alessandro e Riccardo. 
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 28 Novembre 2018, 16:03
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