Election day, caos a Palermo. Mancano i presidenti dei seggi. Il Viminale: «Verso la normalità». Denunce e atti in Procura

L'amministrazione comunale di ha inviato gli atti alla Procura. E stasera gioca anche il Palermo per conquistare la serie B

Election day, caos a Palermo. Mancano i presidenti dei seggi. Il Viminale: «Verso la normalità». Denunce e atti in Procura

di Daniele Molteni

Caos seggi a Palermo. Stamani erano una cinquantina  le sezioni elettorali chiuse nel capoluogo siciliano perché mancavano ancora i presidenti per insediare il seggio, con gli scrutatori in attesa. La Prefettura ha lavorato per trovare una soluzione mentre la Lega si è appellata al capo dello Stato e al ministro dell’Interno: “Allungare l’orario del voto”.

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«Abbiamo lavorato tutta la notte per reperire presidenti. Attualmente circa 50 seggi non sono ancora aperti ma stiamo notificando altrettante nomine», dice all'Ansa Antonio Le Donne, segretario generale del comune di Palermo. 

Il caos è cominciato sabato  pomeriggio, quando in molte sezioni dislocate all'interno delle scuole non si sono potuti insediare regolarmente i seggi per mancanza di presidenti. Le prime avvisaglie sul forfait si erano avute già venerdì con il comune di Palermo che aveva fatto appello agli ordini professionali di avvocati e dottori commercialisti per reperire professionisti da impiegare come presidenti.  A complicare il tutto, la contemporanea partita del Palermo stasera alla Favorita per la conquista della promozione in serie B. In tanti tra i presidenti di seggio forse hanno deciso di non rinunciare alla partita. 

E gli elettori vanno via

 

Nella nostra sezione manca ancora il presidente. Sono arrivati già diversi elettori che hanno chiesto di votare ma abbiamo spiegato loro che ci sono alcuni problemi e ci hanno risposto che ritorneranno più tardi, ma non è detto considerata la bella giornata e la partita del Palermo». Lo dice all'ANSA Marcella Garbini, 49 anni, scrutatrice nella sezione 196, che si trova nell'istituto comprensivo Cruillas in via Salerno, un quartiere della prima periferia di Palermo. Nella scuola ci sono quattro sezioni, i seggi sono stati insediati manca all'appello da ieri soltanto la 196. Ieri pomeriggio, gli scrutatori hanno atteso invano che arrivasse il presidente nominato che, però, non è mai arrivato. Le operazioni di insediamento del seggio sono complesse perché ci sono le schede dei cinque referendum più le due schede delle amministrative.

Pertanto, le operazioni preliminari prevedono la conta, il controllo, la vidimazione e la firma di migliaia di schede elettorali. Operazione che in molti seggi, insediati regolarmente ieri, è durata anche 4-5 ore. «Molti hanno chiesto di votare nelle altre sezioni aperte nella scuola - prosegue Garbini - ma come è noto non è possibile».

"In relazione alla situazione determinata dalla rinuncia da parte di soggetti nominati a svolgere la funzione di presidenti del seggio, mentre si sta cercando di ovviare alle conseguenze di questo irresponsabile comportamento, l'amministrazione comunale sta inviando gli atti alla Procura della Repubblica per ogni azione di competenza finalizzata all'accertamento di responsabilità di natura penale". Lo scrive in una nota l'amministrazione comunale di Palermo.

Viminale: «Verso la normalità»

A Palermo sono stati nominati e si stanno insediando gli ultimi 13 presidenti di sezione che erano mancati a causa di improvvise rinunce. Presto le operazioni di voto saranno regolari in tutte le 600 sezioni cittadine. Lo fanno sapere fonti del Viminale.

Viminale: «Chi alle 23 è al seggio vota anche oltre le 23»

«Tutti gli elettori che alle ore 23 di questa domenica siano presenti nei locali del seggio o all'interno del plesso scolastico o altro fabbricato dove ha sede il seggio possono esercitare il proprio diritto di voto anche oltre le ore 23, fino a completamento delle operazioni di votazione di tutti i suddetti elettori». Lo comunica il Viminale, in particolare in relazione a quanto avvenuto a Palermo.

L'ordine degli avvocati di Palermo: «Le elezioni vanno fermate qui»

«Ciò che sta accadendo a Palermo è di una gravità estrema, tale da falsare queste elezioni. Se ad un solo cittadino è stato precluso il diritto di votare le elezioni sono annullabili». Lo scrive nel suo profilo Facebook il presidente dell'ordine degli avvocati di Palermo Antonella Armetta. «Ma non è accettabile l'attacco politico - aggiunge - perché la competenza alla gestione dei presidenti di seggio non è dei comuni. Intervenga immediatamente il ministro dell'Interno, queste elezioni vanno fermate qui».


Ultimo aggiornamento: Domenica 12 Giugno 2022, 14:52
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