Camorra, minacce per conto del clan dei Casalesi: arrestato ex pugile delle Olimpiadi di Atlanta 1996
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Il reato contestato a Bali è estorsione aggravata dal metodo mafioso e dalle finalità mafiose. L'uomo, ex olimpico dei pesi massimi di boxe alle Olimpiadi di Atlanta, nel 1996, pregiudicato, svolgeva prevalentemente il mestiere di «buttafuori», aveva nel caso specifico il compito di intimidire le vittime del gruppo criminale cui si vantava di appartenere.
L'uomo, vicino ai vertici della famiglia Spada di Ostia, aveva l'incarico di «convincere» le vittime, anche con coercizioni fisiche, a rinunciare a ingenti crediti e perfino a cedere beni immobili e mobili senza alcun corrispettivo a favore di un intermediario finanziario che operava per conto di clan camorristici, tra i quali i 'casalesi'. Lo stesso intermediario Fabio Gaiatto, di Portogruaro (Venezia), è stato arrestato nella precedente operazione di dicembre, che aveva investito quasi 12 milioni di euro di gruppi criminali contigui ai casalesi, con la complicità di diverse società in Croazia, Slovenia, Gran Bretagna.
L'ex pugile, invece, induceva le vittime anche a concedere consistenti prestiti che poi sarebbero confluiti sul conto di società dello stesso Gaiatto. Tutti reati questi, perpetrati con metodo mafioso per favorire gli interessi del clan camorristico dei «casalesi», come accertato dagli investigatori, coordinati dal Procuratore della Repubblica di Trieste Carlo Mastelloni e dal Sostituto procuratore della Dda Massimo De Bortoli.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 26 Giugno 2019, 09:51
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