Il Tribunale di Urbino ha quindi convalidato la misura e ha rimesso il libertà la 35enne con obbligo di firma.
Le indagini erano partite dopo la denuncia del titolare che di recente si era accorto di ammanchi; la cameriera, da 10 anni sua collaboratrice, non rientrava tra i sospettabili, anzi dal 2000 in poi veniva chiamata a lavorare in quasi tutti i finesettimana dal ristoratore che mai avrebbe dubitato della sua onestà.
Invece i militari in borghese hanno osservato i movimenti della donna: nascondeva qualche banconota del denaro ricevuto dai clienti sotto un tovagliolo, poi andava nello spogliatoio e lo riponeva nella sua borsa.
La sera dell'arresto aveva 400 euro nella borsa, consegnati spontaneamente dalla 35enne: sostiene che metà dei soldi trovati in casa sarebbero suoi risparmi. Il processo nei confronti della donna è slittato in vista di eventuali richieste di misure alternative alla reclusione e anche alla restituzione del bottino.
Ultimo aggiornamento: Sabato 25 Gennaio 2020, 23:22
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