Caccia italiani all'Ucraina, ecco quali jet potrebbero andare a Kiev

Meloni vedrà Zelensky a Kiev prima del 24 febbraio, data che segnerà un anno di guerra. Con sé porterà la promessa di un aiuto militare più importante

Caccia italiani all'Ucraina, ecco quali jet potrebbero andare a Kiev

di Valerio Salviani

«Abbiamo ottenuto i tank, arriveranno anche i jet». A Kiev sono sempre stati sicuri che gli alleati occidentali si sarebbero spinti fino ai caccia. Per il momento nessuno ha superato quella linea rossa, ma la possibiltà si fa di ora in ora più forte. Questo perché la vittoria dell'Ucraina nella guerra con la Russia resta cruciale, non solo dal punto di vista della lotta all'aggressore di libertà e democrazia. È fondamentale per la formazione del nuovo assetto geo-politico nel quale Russia e Cina sperano di diventare nuova locomotiva mondiale, a discapito dell'Occidente.

Ed è in questo paradigma che vuole inserirsi la svolta di Giorgia Meloni. La premier, oggi in Polonia, sta per volare dall'omologo Zelensky (che oggi ha incontrato a sorpresa il presidente Usa Biden) ed è pronta a portare con sé il dono più grande: i caccia dell'aeronautica. Un numero ridotto di velivoli, ma di grande significato. Il messaggio è chiaro, l'Italia non sarà una comparsa in questa guerra.

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Quali caccia dall'Italia?

Giorgia Meloni e il ministro della Difesa Guido Crosetto hanno già stilato una lista degli aerei che potrebbero essere ceduti a Kiev. Tra questi non ci sono gli Eurofighter, il fiore all'occhiello dell'Aeronautica, né gli F-35. Ma saranno compresi i cacciabombardieri Amx “Ghibli”, già destinati al disuso, e forse i Tornado.

L'aspetto positivo dei primi, costruiti in collaborazione con il Brasile, è che i top gun ucraini possono imparare a comandarli in fretta, grazie ai comandi tradizionali con quali vengono guidati. Per i secondi servirà un addestramento più lungo e specifico.

«Non saremo i primi»

L'Italia ha già discusso a grandi linee con gli alleati della fornitura dei caccia all'Ucraina, senza firmare per il momento nessun accordo. Da Palazzo Chigi vogliono essere sicuri che l'input della fornitura dei jet non parta da Roma. "L'affronto" alla Russia, che potrebbe (stavolta sì) scatenare una reazione verso i Paesi Nato, dovrà essere compatto e non dovrà avere matrice italiana. Ergo, l'Italia vuole essere protagonista, senza provocare Putin da sola.

L'invio degli aerei potrebbe rappresentare il varcamento della linea rossa tanto temuta, che potrebbe portare alla terza guerra mondiale. Uno scenario che nessuno si auspica. Per questo nulla è ancora deciso e le cose potrebbero cambiare in fretta. Se ne saprà di più nelle prossime settimane. La guerra, che sta per entrare nel suo secondo anno, sembra ancora lunga e complicata. L'obiettivo principale resta la soluzione diplomatica, ma al momento per i diretti interessati non è un'opzione percorribile. 


Ultimo aggiornamento: Lunedì 20 Febbraio 2023, 18:58
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