Busta con proiettile per la giornalista Federica Angeli, lei reagisce: «Vi invito al coraggio»

Busta con proiettile per la giornalista Federica Angeli, lei reagisce: «Vi invito al coraggio»

di Adriano Padua
«Vi invito al coraggio, anche oggi. Anche se ce la mettono tutta per farci passare la voglia di lottare. Noi siamo qui. A schiena dritta. #amanodisarmata». Si conclude così il post che Federica Angeli, cronista di Repubblica, affida a Facebook per rispondere a chi poche ore prima l'aveva minacciata. Minacciata per l'ennesima volta.

Nel pomeriggio infatti una busta con dentro un proiettile è stata recapitata alla redazione del «Fatto Quotidiano» ed è indirizzata a Federica Angeli, che dal 2013 è costretta a vivere sotto scorta dopo le minacce di morte ricevute dopo alcune inchieste sulla malavita organizzata di Ostia e in particolare sulle vicende legate al clan Spada. Sulla vicenda la Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine e ora attende le informative della Digos e della Squadra Mobile che hanno sequestrato il plico. La busta sarà affidata alla polizia scientifica per una serie di accertamenti che all'inizio della settimana prossima verranno inviati a piazzale Clodio.

«Volevate farmi sentire che sono nel mirino? - scrive la giornalista su Fb-. Lo sapevo già. Non c'era bisogno vi scomodaste. Volevate rovinarmi la giornata e farmi tremare lo stomaco? Ok. Bravi. Ma domani passa. Stringo forte tutti voi amici miei. Mandarvi un sorriso ora sarebbe ipocrita. Ma vi invito al coraggio, anche oggi». Solidarietà alla giornalista è stata espressa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e dal sindaco della Capitale, Virginia Raggi che hanno voluto così essere al fianco della cronista. «Federica Angeli siamo con te e con le tue battaglie in difesa della legalità e contro le mafie», twitta il presidente della regione. Mentre per la sindaca «chi lotta contro la criminalità non deve essere mai lasciato solo. Siamo tutti uniti a sostegno di FedeAngeli che ha ricevuto nuove minacce».

Nelle scorse settimane la Angeli era stata sentita come testimone nel processo a carico di Armando Spada, l'esponente del clan che l'aveva minacciata di morte nel 2013 nel corso di un servizio giornalistico sul gruppo criminale. Nel procedimento davanti al giudice monocratico la cronista compare come parte lesa. La cronista dovrà tornare in tribunale il prossimo 19 aprile, sempre nelle vesti di testimone, nel processo che vede accusati di tentato duplice omicidio Carmine Spada, ritenuto dagli inquirenti a capo dell'organizzazione, e il nipote Ottavio. E proprio il 19 Aprile, Fnsi e Cnog annunciano che saranno in aula accanto a lei insieme ad Usigrai, Articolo 21, No bavaglio e altre associazioni.

Federica Angeli «non ha intenzione di arretrare e noi saremo al suo fianco», scrive la Federazione Nazionale della Stampa. Anche la redazione di Leggo esprime la propria solidarietà nei confronti della collega Angeli, vittima di un attacco che vuole colpire la sua persona e la liberta d'informazione.
Ultimo aggiornamento: Sabato 7 Aprile 2018, 20:55
© RIPRODUZIONE RISERVATA