Bruciata viva dall'ex a 16 anni, il papà scrive al presidente Mattarella: «Permessi premio al killer, lo Stato ci ha abbandonati»

Bruciata viva dall'ex a 16 anni, il papà scrive al presidente Mattarella: «Permessi premio al killer, lo Stato ci ha abbandonati»

di Silvia Natella
Amaro sfogo da parte del padre di Fabiana Luzzi, la sedicenne bruciata viva dal fidanzato nel maggio di sei anni fa a Corigliano (Cosenza). L'uomo ha scritto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella per chiedere giustizia. Il killer, condannato a 18 anni e sette mesi di carcere, ha già potuto godere di tre permessi premio quest'anno. E nella sua lettera Mario Luzzi dice di sentirsi abbandonato dallo Stato.

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«A marzo 2016 - scrive -  l'assassino di Fabiana fu condannato a 18 anni e 7 mesi, pena ridicola per il reato. Ho saputo che quest'anno già tre volte ha ottenuto licenze premio. Siamo distrutti... Tutto questo mette in discussione il significato della parola giustizia. Appena appresa la notizia è stato necessario recarci in ospedale per il forte trauma subito, sapendo di poter ritrovare l'assassino di nostra figlia nel nostro paese, dopo appena 3 anni dalla sentenza. Ci sentiamo distrutti e abbandonati da uno Stato che non ci tutela... Le leggi dello Stato continuano a premiare gli assassini e distruggono ulteriormente le vittime».


Nel maggio 2013 il corpo carbonizzato della ragazza viene ritrovato nelle campagne intorno a Corigliano. Davide, l’ex fidanzato di un anno più grande, confessa durante l'interrogatorio di aveva attirato la giovane in una trappola e di averla colpita con un coltello al culmine di una discussione. Dopo circa un’ora le dà fuoco. «Era ancora viva», ammetterà davanti agli inquirenti.

In primo grado, il tribunale dei minorenni di Catanzaro ha condannato il ragazzo a 22 anni di reclusione, mentre in appello la pena è stata ridotta a 18 anni e 7 mesi, poi confermata dalla Cassazione. Durante la reclusione il ragazzo ha tentato più volte il suicidio.
Ultimo aggiornamento: Sabato 5 Ottobre 2019, 22:52
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