Bomba d'acqua su Napoli, maxi voragine ai Ponti Rossi: sgomberate 52 famiglie
di Antonio Folle
Una ricostruzione delle cause del crollo allo stato attuale è ancora impossibile. Ma già negli scorsi giorni le prime avvisaglie avevano messo in allarme la zona. Da giorni i residenti segnalavano al Comune di Napoli misteriosi avvallamenti nel manto stradale rifatto completamente solo pochi mesi fa. I tecnici di Abc, entrati in azione con le ruspe, stavano già lavorando per cercare di riparare il guasto - individuato in una grossa conduttura che stava letteralmente sbriciolando lo strato d'asfalto superficiale - e con ogni probabilità proprio la presenza del cantiere, unita alle copiose piogge di stanotte, ha provocato il crollo definitivo.
Molti infatti, anche se è bene precisare che ogni ricostruzione per ora è prematura, puntano il dito proprio sulla presenza del cantiere scoperto nel quale sarebbe penetrato il poderoso fiume d'acqua piovana che avrebbe trascinato via una porzione di strada di circa trenta metri.
«Abbiamo scoperto per caso che la strada stava franando - hanno raccontato i cittadini - perchè un residente che ha finito di lavorare tardi e stava tornando a casa ha sentito la puzza di gas e ha avvertito gli altri casa per casa. Mentre stavamo sgomberando la strada è franata del tutto e ora siamo in questa situazione. Non abbiamo acqua, non c'è corrente, non abbiamo nemmeno un bagno dove poter fare qualche bisogno. Siamo completamente abbandonati al nostro destino e stiamo aspettando di capire se il Comune potrà trovare un alloggio provvisorio per le prossime notti. A che è servito rifare la strada - chiedono i cittadini - per poi scoprire che avevano solo cambiato l'asfalto e che non avevano lavorato per sistemare le fogne? Se avessero fatto le cose a regola d'arte ora non ci troveremmo in questa situazione».
Il rischio è di vedere via Masoni chiusa per mesi. In questi minuti i tecnici stanno verificando se il cedimento ha provocato danni anche alla stabilità degli edifici che, in alcune parti, sembrano essere compromessi. «Sembra già che qualche appartamento abbia problemi legati alla chiusura di porte e finestre - ha commentato Bruno Cioffi del Comitato Linea 10 - quindi probabilmente la frana ha provocato problemi alla stabilità dei palazzi. I Pompieri, la Protezione Civile e gli operai di Abc stanno lavorando, intanto un intero quartiere è senza acqua e senza elettricità. Ci sono persone anziane e disabili che hanno bisogno di tutto, ci aspettiamo che al più presto il Comune di Napoli trovi un alloggio per queste persone che non possono restare abbandonate alle intemperie».
Molti hanno chiesto ospitalità ad amici e parenti. La maggior parte delle 52 famiglie sgomberate, però, non ha un posto dove andare. Sembra - il condizionale è assolutamente d'obbligo - che allo stato attuale il Comune di Napoli non sia in grado di fornire una risposta all'emergenza abitativa. Nelle prossime ore si riunirà l'unità di crisi di palazzo San Giacomo, l'ipotesi che si sta facendo largo negli ultimi minuti è che ai residenti saranno offerte sistemazioni temporanee in alberghi di provincia.
Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Novembre 2019, 19:20
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