Un manipolatore e uno stratega. Così definisce Benno Neumair lo zio, il cognato di Laura, uccisa insieme al marito Peter dal 30enne reo confesso lo scorso gennaio. Lo zio spiega che la confessione del nipote è in realtà frutto di una strategia, il giovane costretto con l'acqua alla gola ha deciso di parlare ma solo perché gli farebbe comodo.
Intervistato da Il Corriere della Sera Gianni Ghirardini marito di Carla Perselli e cognato di Laura e Peter Neumair, spiega: «Non credo a una confessione liberatoria: gli è semplicemente convenuto o lo avranno consigliato». Lo zio spiega che qualche giorno prima della confessione aveva inviato una lettera a Benno dicendo di parlare, ma aggiunge che dubita sia stata quella il motivo che lo abbia spinto a confessare. Lo zio racconta di aver voluto bene a Benno e di essere molto turbato da quanto ha fatto il nipote.
Conferma le voci sul passato del 30enne: «Tutto vero tranne che, a Neu-Ulm, avrebbe minacciato la sua ragazza con un coltello.
Lo zio dà poi il suo punto di vista sul delitto, dicendo che secondo lui non è stato dettato da un impeto, ma sarebbe stato programmato: «Tutti i disagi che poteva avere con i genitori non li conosco nemmeno, ma ci sarebbero state altre soluzioni. Ha trent’anni, non dodici: poteva andarsene in Australia e farsi la sua vita. Perché uccidere i genitori?». Ghirardini parla di un soggetto manipolatore che ha agito con freddezza, che ha pulito la casa e ha provato a depistare le indagini, motivo per cui sostiene che la richiesta di una perizia psichiatrica si tratti di una scappatoia della difesa quando in realtà, secondo lui, Benno sarebbe stato ed è perfettamente consapevole.
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Marzo 2021, 12:10
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