Bollette luce-gas in 10 rate nel 2022 contro i rincari. Prorogato il bonus tv

Stanziati anche nuovi fondi per la scuola, con 100 milioni che serviranno alla proroga di 7.800 contratti a termine

Bollette luce-gas in 10 rate nel 2022 contro i rincari. Prorogato il bonus tv

Bollette in 10 rate per diluire ancora gli aumenti che, nonostante gli sforzi, comunque penalizzeranno le famiglie. E il ritorno del bonus tv, accompagnato dal decoder consegnato a casa agli anziani con redditi bassi che non possono cambiare il televisore. Dopo lunga attesa il governo deposita al Senato il suo «maxi-emendamento» alla manovra, un pacchetto omnibus che va dall'intesa sul taglio delle tasse alle nuove misure contro i rincari di luce e gas e abbraccia gli argomenti più vari, dai fondi per la scuola a quelli per gli incendi fino al nuovo intervento salva-Comuni, che nasconde il rischio di un aumento delle tasse locali per ripianare i conti delle grandi città. I lavori a palazzo Madama, di fatto, non sono mai iniziati: la trattativa tra maggioranza e governo sulle modifiche alla legge di Bilancio si è svolta finora tutta tra riunioni più o meno formali, nell'attesa dell'emendamento del governo.

I gruppi si sarebbero impegnati a presentare meno richieste di correzione possibile, visto che il pacchetto è frutto delle lunghe negoziazioni di queste settimane. Ma inizia a serpeggiare malumore tra i senatori perché all'ultimo sono spuntate non solo le delocalizzazioni, che dovrebbero entrare come ulteriore proposta del governo, ma anche la stabilizzazione dei magistrati onorari, su cui l'Italia rischia una procedura di infrazione europea. Questi ultimi emendamenti non sono ancora stati depositati, così come mancano ancora all'appello diverse questioni spinose a partire dal Superbonus: i partiti restano in pressing soprattutto per eliminare il tetto Isee sulle villette che però ha costi alti negli anni a venire.

L'intesa sul 110% porta con sé anche gli altri bonus, da quello per i mobili al bonus facciate, che ancora aspettano risposta. Le votazioni non dovrebbero iniziare prima di domenica pomeriggio con l'intenzione dichiarata di aprire una seduta fiume fino al mandato al relatore. La manovra votata tutta in una notte sarebbe un inedito ma per chiudere almeno al Senato prima di Natale si impone oramai di stringere al massimo i tempi. Intanto il governo presenta il dettaglio degli 8 miliardi per il taglio delle tasse: il prelievo sulle persone fisiche sarà a 4 aliquote (23%, 25%, 35%, 43%), e vengono riscritte anche le detrazioni, con una clausola salva-bonus Irpef per i redditi bassi. C'è la cancellazione dell'Irap per 835mila autonomi (che vale circa 1,2 miliardi a regime).

E arriva, compreso nel pacchetto Irpef, anche lo sconto dello 0,8% dei contributi per i redditi fino a 35mila euro. Per le famiglie ci sarà un ulteriore sollievo, temporaneo, sulle bollette, che potranno essere spalmate in 10 rate grazie a 1 miliardo che l'Arera potrà riversare alle imprese come anticipi.

Il governo come promesso si fa carico poi della riscrittura del Patent box, portando l'incentivo sui brevetti dal 90% al 110% (esclusi i marchi) ed eliminando il cumulo con il credito d'imposta per ricerca e sviluppo.

Stanziati anche nuovi fondi per la scuola, con 100 milioni che serviranno alla proroga di 7.800 contratti a termine per il personale Ata assunto durante il Covid, e altri 60 milioni per la valorizzazione degli insegnanti. Arriva la proroga fino a marzo anche per i militari del programma Strade sicure e 50 milioni in più alla struttura del commissario per «i servizi logistici». Le città metropolitane in pre-dissesto (tra cui Napoli, Palermo, Torino e Reggio Calabria) riceveranno un contributo da 2,7 miliardi per salvare i bilanci ma in cambio dovranno siglare un patto per il ripiano del disavanzo basato su spending review, migliore riscossione e, se necessario sull'aumento delle addizionali Irpef o delle tasse di imbarco portuali e aeroportuali. Arriva anche la società ad hoc per il giubileo del 2025 e la definizione dei poteri per il commissario (già individuato nel sindaco di Roma Roberto Gualtieri). 

Punti principali: 

Redditi. Arriva nell'emendamento del governo alla manovra l'esonero dei contributi previdenziali di 0,8 punti percentuali per i lavoratori dipendenti (con l'esclusione dei rapporti di tipo domestico) con una retribuzione massima di 2.692 euro al mese, ovvero 35.000 euro annui considerando tredici mensilità. Si tratta, viene spiegato, di una misura «eccezionale» riferita solo al periodo primo gennaio-31 dicembre 2022. L'emendamento recepisce l'accordo raggiunto a Palazzo Chigi un paio di settimane fa.

Cambia Irpef.  Arriva il nuovo sistema del prelievo fiscale a 4 aliquote: lo prevede l'emendamento del governo alla manovra che riscrive anche il sistema delle detrazioni e introduce una clausola salva-bonus Irpef per i redditi bassi. Nel dettaglio le aliquote passano da 5 a 4 e saranno al 23% per i redditi fino a15mila euro, al 25% per i redditi tra 15 e 28mila euro, al 35% tra 28mila e 50mila euro e 43% oltre questa soglia. Per i redditi fino a 15mila euro resta anche il bonus 100 euro, che rimane, almeno in parte, anche fino a 28mila euro per evitare che qualcuno ci rimetta con il mix tra nuova Irpef, detrazioni e assorbimento del bonus.

Bonus Tv. Viene rifinanziato il bonus Tv e decoder: nel 2022 arrivano 68 milioni di euro per l'acquisto di apparecchi in linea con i nuovi standard tecnologici. Lo prevede l'emendamento del governo alla manovra che punta anche a ridurre il divario digitale delle persone più anziane e con redditi più bassi: gli over 70 che hanno un assegno pensionistico sotto la soglia dei 20 mila euro annui potranno ricevere il decoder (che deve avere un costo massimo di 30 euro) direttamente a casa, grazie agli accordi fra il Ministero dello Sviluppo e Poste.


Ultimo aggiornamento: Sabato 18 Dicembre 2021, 00:29
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