«Walter Biot ha ceduto alla Russia 181 documenti segreti»: la Cassazione conferma la custodia in carcere

«Walter Biot ha ceduto alla Russia 181 documenti segreti»: la Cassazione conferma la custodia in carcere

«All'interno della sim erano rinvenute 181 fotografie di documenti e immagini tratte dal video di un computer ed eseguite con uno smartphone S9, modello identico a quello sequestrato presso l'abitazione di Biot». Lo si apprende dal verdetto della Cassazione che ha confermato la custodia in carcere per l'ufficiale di Marina Walter Biot accusato di aver passato carte segrete ai russi. Finora si era sempre parlato di documenti - il cui numero era stato minimizzato e "ridotto" a circa 10 dalla difesa di Biot - ma non anche di immagini. Tutto era stato ceduto al diplomatico russo Dmitry Ostroukhov, poi rimpatriato.

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«Biot ha ceduto ai russi documenti segreti»

«Sul contenuto delle notizie rivelate da Biot si apprende, dunque, che alla luce degli accertamenti effettuati dal Ros, si trattava di 47 notizie "Nato secret", 57 "Nato confidential" e 9 con classifica "riservatissimo"», afferma la Cassazione sottolineando che «la segretezza delle notizie» è stata inferita da elementi come la classificazione e il ruolo di Biot. Il fatto che i documenti non siano stati mostrati alla difesa non lede alcun diritto: il Gip si è espresso su atti «fidefacenti» della polizia giudiziaria.

Ad avviso della Cassazione - sentenza 13649 depositata oggi , udienza dello scorso 9 settembre - il giudice di merito del Tribunale della Libertà di Roma che ha confermato la custodia nel carcere militare di Santa Maria Capua Vetere per Biot, ufficiale della Marina miliare in servizio presso lo Stato Maggiore della Difesa, non era tenuto alla «rivelazione del contenuto integrale degli atti, essendo emerso dalla stessa verifica eseguita l'anomalia della condotta di Biot e il carattere riservato di essi».

Per la Cassazione, correttamente, il Tribunale della libertà «ha osservato come avveniva l'attribuzione della classificazione di segretezza degli atto, enucleando le categorie di atto segreto, segretissimo, riservato e riservatissimo, per spiegare che il Ros aveva individuato 47 atti Nato secreto (cioè coperti dalla qualifica di atti segreti), 57 dalla qualifica di Nato Confidential (cioè riservati) e 9 ancora riservatissimi». Ricorda inoltre il verdetto che si trattava «di atti ai quali aveva avuto accesso Walter Biot, alla luce della sua qualifica, che godeva» di lasciapassare «in termini massimi» ed era «incardinato nello Stato Maggiore, ove si occupava delle operazioni militari estere e della polizia militare internazionale».

Cassazione: sì al doppio processo

È corretta a carico di Walter Biot - l'ufficiale accusato di aver dato carte segrete ai russi - la doppia incriminazione davanti al giudice penale ordinario e al giudice militare perchè le due giurisdizioni puniscono fatti diversi. Rileva la Cassazione - confermando la custodia in carcere per Biot - che il codice penale ordinario punisce il «procacciamento di notizie», che devono« restare segrete», a scopo «di spionaggio non solo militare ma anche politico» , mentre la norma militare punisce chi si procura notizie che devono restare segrete per darle a uno Stato estero sulla forza, la preparazione o la difesa militare dello Stato.


Ultimo aggiornamento: Venerdì 8 Aprile 2022, 20:53
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