Bimbo ucciso, il ruolo della mamma: «Buco di 2 ore». E il patrigno li ha "tamponati" con una crema

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di Simone Pierini
Il ruolo della mamma di Giuseppe: «Buco di 2 ore». Non si fermano le indagini della Procura di Napoli Nord al fine di ricostruire attimo per attimo quanto avvenuto nell'abitazione di via Marconi a Cardito (Napoli) dove domenica 27 gennaio è stato ucciso Giuseppe, 7 anni, e ferita la sorellina Noemi, ancora ricoverata nell'ospedale pediatrico Santobono di Napoli. Il compagno della loro madre, il 24enne Tony Essobti Badre, è in carcere accusato di omicidio volontario aggravato dai futili motivi e lesioni aggravate. Reo confesso, ha raccontato di aver colpito a calci, pugni, schiaffi e anche con la mazza di una scopa i due bambini, «colpevoli» di aver rotto la sponda di un letto comprato da poco.

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Nel corso dell'udienza di convalida del fermo, poi conclusa con l'emissione di un'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei suoi confronti, ha anche raccontato al gip che la compagna ha tentato di fermarlo, senza chiarire però esattamente in che modo.

Ed è sul ruolo della madre nella vicenda che si sta concentrando la ricostruzione dei fatti, in particolare su quanto avvenuto nelle due ore di «buco» tra l'aggressione del 24enne nei confronti dei due bambini e la richiesta di soccorsi con il conseguente arrivo di un'automedica da Caivano e un'autoambulanza da Frattamaggiore, partite però in codice giallo in quanto era stato segnalato un semplice incidente domestico con il ferimento lieve dei bambini. Tutt'altro scenario rispetto a quello che hanno trovato sanitari e poliziotti entrati nell'abitazione. La donna non è indagata e si è recata a casa della madre, nel comune di Massa Lubrense, dove anche lei ha la residenza. 



In collegamento con Barbara D'Urso a Pomeriggio 5 un amico di famiglia ha aggiunto un dettaglio: «Conosco Tony da quando è piccolo, non riesco ancora a credere che abbia potuto fare una cosa del genere. Subito dopo il fatto, ha chiesto a un amico delle creme per tamponare i bambini. E quando poi gli hanno messo le manette, gli ho chiesto cosa fosse successo e lui non ha risposto. Era come se fosse in black-out».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 31 Gennaio 2019, 21:12
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