Bimbo ucciso, la verità dalle parole della sorellina dopo la confessione del patrigno

Bimbo ucciso, la verità dalle parole della sorellina dopo la confessione del patrigno

di Simone Pierini
La verità dalle parole della sorellina dopo la confessione del patrigno. Sarà proprio la testimonianza della sorellina di Giuseppe, il bimbo di 7 anni ucciso a Cardito (Napoli), a poter dare un quadro probabilmente completo di quanto accaduto domenica. Ne sono convinti gli inquirenti della Procura della Repubblica di Napoli Nord che attendono di poter ascoltare la bimba, che solo verbalmente, poco dopo il fatto, aveva riferito delle violenze subite dal patrigno, Tony Essobdi Badre, attualmente sottoposto a fermo.

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La dichiarazioni della piccola, ricoverata al Santobono, dovrà essere verbalizzate per confermare le modalità di aggressione del 24enne compagno della madre, che ha ammesso di aver colpito con calci e pugni i bimbi ma non con il manico di una scopa. La bimba dovrà anche confermare se la causa del pestaggio è stata proprio la rottura della sponda del lettino appena comprato, come riferito dal 24enne presunto omicida; un fatto che sarebbe avvenuto sabato sera, ben prima dunque dell'aggressione mortale consumatasi la domenica. Ma anche in questo caso si tratta di chiarire fino in fondo i tempi. 

IL PAESE CHIEDE, 'RISPETTATE DOLORE COMUNITÀ
«Nella nostra comunità il silenzio è il grido più forte dei deboli». È quanto si legge su bigliettino messo accanto ad un fascio di fiori che è stato lasciato dinanzi all'abitazione a Cardito (Napoli), dove nel primo pomeriggio di domenica un bimbo di sette anni è stato picchiato ed è morto. Anche oggi c'è un incessante pellegrinaggio di persone. Tutti esprimono sdegno per quanto successo ma nessuno entra nel merito della vicenda. «È un fatto grave - ha detto un uomo rivolgendosi ai giornalisti - rispettate il dolore della nostra comunità». Per la morte del bimbo è stato fermato il compagno della mamma, un giovane di 24 anni.
Ultimo aggiornamento: Martedì 29 Gennaio 2019, 11:42
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