Bimbo iperattivo «rifiutato» dai compagni: tutti hanno chiesto di cambiare classe o scuola

Bimbo iperattivo «rifiutato» dai compagni: tutti hanno chiesto di cambiare classe o scuola
La sua unica colpa è quella di essere iperattivo, perché ha la sindrome ADHD, un disturbo del deficit dell'attenzione e dell'iperattività: lunedì scorso è tornato nella sua scuola e ha scoperto che i suoi compagni, di seconda elementare, avevano chiesto tutti di cambiare aula o scuola. Accade a Bari, protagonista un bimbo di 7 anni, che avrebbe trascorso parte del tempo insieme a un'insegnante in un laboratorio, e la restante parte della giornata in un'aula con altri alunni ma senza avere nemmeno un banco.

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Sarebbero stati i genitori degli altri bambini - secondo quanto riportato da alcuni giornali locali contattati dalla mamma del piccolo - a richiedere i nulla osta per trasferire i loro figli perché temono che il bambino con Adhd possa far loro del male e che il suo disturbo possa costringere a un rallentamento della didattica. Le speranze per il bambino e sua madre sono ora rivolte a un'altra scuola di Bari che sarebbe già pronta ad accogliere il piccolo 'rifiutato' dai compagni di classe

«Il bambino avrà una classe adatta a lui: le risorse professionali ci sono, sono state date da tempo, e pensiamo che entro lunedì avremo risolto la situazione», ha assicurato la dirigente dell'Ufficio scolastico provinciale di Bari, Giuseppina Lotito, intervenendo sul caso. «Al momento - ha aggiunto - c'è un dialogo tra genitore e dirigente scolastico, ed entro lunedì si deciderà la posizione del bambino, se vorrà rimanere in quella scuola, in quella classe, oppure vorrà cambiare». 

La mamma del bambino ha riferito che suo figlio ha diritto al sostegno che però comincerà nel prossimo mese. «Le risorse professionali sono state date in tempo, dal primo giorno - ha concluso all'ANSA la dirigente Lotito - e ne è stata data una aggiuntiva il 18 ottobre. Risorse per far sì che in tutte le 40 ore in cui il bambino è a scuola abbia un adulto che lo supporti. Noi curiamo 6.200 alunni diversamente abili. La criticità va risolta, è il nostro mestiere»

Ultimo aggiornamento: Giovedì 29 Novembre 2018, 22:00
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