È entrata nel supermercato Lidl a Pò Bandino, una frazione di Città della Pieve, in provincia di Perugia, con il figlio insanguinato di due anni in braccio, lo ha adagiato sul nastro trasportatore, fermo, di una delle casse ed ha cominciato a chiedere aiuto. I momenti drammatici di quello che per gli inquirenti umbri è un omicidio sono ancora in fase di ricostruzione da parte dei carabinieri per chiarire cosa sia realmente successo ieri pomeriggio nella tranquilla cittadina nel cuore dell'Italia. Intanto però nella notte, sottoposta a un lungo interrogatorio, la donna è stata sottoposta a fermo per omicidio. Un'accusa gravissima
La madre in stato confusionale
Il bimbo aveva alcune ferite da arma da taglio, forse all'addome e al collo ma questo è uno dei particolari che ancora devono essere stabiliti con certezza, sembra con tutta probabilità una o più coltellate. La madre, sia al personale del supermercato, sia agli investigatori dell'Arma è apparsa in stato confusionale e avrebbe poi fornito diverse versioni ritenute contrastanti sul perché di quelle lesioni risultate mortali.
La donna, una 40enne di origini ungheresi, è stata ascoltata dal magistrato di turno, Manuela Comodi, subito arrivata con il medico legale a Città della Pieve (divenuta negli ultimi tempi ancora più conosciuta perché qui si trova la casa del presidente del Consiglio Mario Draghi che vi trascorre lunghi periodi con la famiglia). Ora è sottoposta a fermo. Dopo avere lasciato il bambino non si è allontanata, ma è rimasta sul posto venendo quindi bloccata dai carabinieri. Il personale dell'Arma ha immediatamente avviato i rilievi, anche con i militari specializzati nei rilievi scientifici, e transennato l'area attorno al supermercato.
E proprio all'esterno del supermercato è stato trovato un passeggino con alcune tracce di sangue, uno degli elementi al vaglio degli investigatori, coordinati dalla Procura di Perugia, che stanno in queste ore cercando di ricostruire quello che è successo. Transennato anche un casolare dismesso e abbandonato a poche centinaia di metri dal supermercato. Anche qui sono in corso i rilievi.
Le ipotesi
Tra le ipotesi quella che il bambino possa essere stato ferito nello o davanti allo stabile e poi portato nel negozio.
I rilievi in un casolare abbandonato
Rilievi su un casolare dismesso abbandonato nei pressi del supermercato di Città della Pieve dove nel pomeriggio è stato portato, morto, un bambino di due anni sono in corso da parte dei carabinieri che hanno delimitato l'area. Una delle ipotesi che sarebbero al vaglio è che il piccolo sia stato ferito all'interno o nei pressi dello stabile e quindi portato nel supermercato dalla donna che sembra sia la madre. Circostanze comunque ancora tutte da chiarire.
Un coltello trovato nel casolare abbandonato
Un coltello è stato trovato nel casolare abbandonato che si trova nei pressi del supermercato dove è stato portato il bambino di due anni sul quale sono state trovate ferite da arma da taglio. Sono in corso accertamenti per stabilire se e come sia legato alla vicenda.
Un fiore sul cancello del casolare
Un fiore, una rosa rossa, e due macchinine sono stati portati da una famiglia di Chiusi presso il casolare interessato dai rilievi nell'indagine per omicidio sul bambino morto portato da una donna in un vicino supermercato. Sono stati lasciati sul cancello d'ingresso allo stabile, proprio sotto al nastro dei carabinieri che delimita lo stabile. Pò Bandino, la frazione di Città della Pieve dove è avvenuta la tragedia si trova a ridosso del confine tra Umbria e Toscana. La famiglia che ha lasciato il fiore e i due giocattoli ha spiegato all'ANSA di avere deciso di raggiungere la località umbra perché particolarmente scossa dalla notizia della morte del piccolo.
Ultimo aggiornamento: Sabato 2 Ottobre 2021, 10:19
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