Bimbi maltrattati in un asilo a Varese, parla un papà: «La sera prima la maestra era in casa mia a bere il caffè»

Bimbi maltrattati in un asilo a Varese, parla un papà: «La sera prima la maestra era in casa mia a bere il caffè»

di Alessia Strinati
Le immagini dell'aggressione dei bambini in un asilo in provincia di Varese hanno indignato tutti. Le telecamere hanno ripreso una maestra lanciare una scarpa a un bimbo di due anni e proprio sulla vicenda si è soffermata Barbara D'Urso che a Pomeriggio 5 ha intervistato i genitori dei bimbi maltrattati.

Lancia una scarpa contro un bambino, il video choc dei maltrattamenti in un asilo di Varese

Il primo a parlare è il padre del bimbo che, nel video che sta circolando in queste ore, viene colpito dalla scarpa. Il bambino ha 2 anni e mezzo, spiega il papà, ma non aveva mai detto nulla che potesse far insospettire i genitori: «La maestra faceva anche extra e ci aiutava fuori dall'orario scolastico con nostro figlio, la sera prima di quell'aggressione aveva portato il bimbo in piscina e aveva anche preso il caffè in casa nostra», racconta sconvolto. Sebbene il piccolo non avesse mai parlato di violenze il papà dice di avere ora però chiari i motivi di alcuni atteggiamenti del figlio:come il fatto che lanciasse oggetti, che picchiasse la sorella, che non avesse paura del buio visto che la maestra li chiudeva negli armadi.

Poi parla la mamma che ha denunciato i fatti dicendo di essersi insospettita per alcuni rifiuti da parte della figlia che aveva iniziato a non voler andare all'asilo, che aveva sentito piangere dentro la struttura e sulla quale aveva notato il segno rosso di quello che sembrava uno schiaffo. La mamma racconta di aver chiesto spiegazioni a un'insegnante e che la donna ha raccontato tutto dicendo di essere estranea ai fatti ed è andata con lei dai carabinieri a denunciare. Dopo la denuncia i militari hanno messo delle telecamere nascoste e scoperto quello che accadeva.

In trasmissione poi la D'Urso legge la replica dell'insegnante che si scusa e aggiunge: «Sono mortificata, ma quelle per me non erano percosse ma un metodo educativo. Forse ho sbagliato ma certo il mio atteggiamento non è certo da denuncia penale»
Ultimo aggiornamento: Venerdì 20 Aprile 2018, 17:53
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