Sofia muore a 11 anni nell'auto guidata da papà. La mamma era deceduta dopo il parto
di Emanuele Faraone
Un impatto violento in cui la bambina ha perso la vita e sono stati inutili i disperati tentativi di rianimazione: al termine delle prestazioni e delle manovre del personale medico-sanitario è stato dichiarato il decesso sul posto, mentre il padre, Luciano Formichetti e la compagna, Jovanca Pilati, sono rimasti feriti e ricoverati all’ospedale di San Giovanni Rotondo «Casa sollievo della sofferenza», soccorsi d’urgenza a bordo di un’ambulanza del 118. Ieri pomeriggio sono però stati già dimessi.
Da chiarire le circostanze e la dinamica dell’incidente, al momento al vaglio della sottosezione Vasto Sud della polizia stradale, intervenuta sul posto insieme a una squadra dei vigili del fuoco di San Severo i cui operatori hanno estratto i corpi degli altri due occupanti rimasti incastrati tra le lamiere dell’autovettura contorte a seguito dell’impatto e del ribaltamento. La salma della piccola invece è stata trasferita nell’obitorio di San Severo a disposizione dell’autorità giudiziaria. Sulle circostanze che hanno causato il sinistro non si esclude al momento nessuna ipotesi, da un improvviso malore, a una fatale disattenzione fino a un possibile guasto meccanico dell’autoveicolo che ne abbia provocato la temporanea perdita di controllo della guida.
Sul luogo dell'incidente – tra i caselli di Termoli e Poggio Imperiale - anche il personale di Autostrade per l’Italia impegnato nella rimozione del mezzo incidentato. Il tratto autostradale interessato da lunghe code è stato chiuso al traffico veicolare per diverse ore. Solo in tarda serata, dopo le 20, sono state ripristinate le normali condizioni di viabilità. La famiglia era di ritorno dalle vacanze trascorse in Puglia dove l’11enne reatina residente nei pressi dello stadio Centro d’Italia - dopo gli impegni e le fatiche di un intero anno scolastico – si era recata con la famiglia per per poi trovare dietro l’angolo sulla via del ritorno il destino più crudele che la vita potesse riservarle.
LA STORIA DI SOFIA
Lacrime e dolore in città, una comunità in lutto che si stringe intorno alla piccola Sofia per una tragedia che ha tutto l’amaro sapore di un crudele destino che - negli anni - non ha conosciuto tregua né pietà nei confronti della bambina e della famiglia. Appena venuta alla luce, Sofia avevo perso la mamma. E ora troppo presto, troppo velocemente vola via una giovanissima vita che proprio alla vita aveva ancora tutto da chiedere e che va ad abbracciare chi aveva visto solo in una fotografia: la madre naturale, Alessandra Bocchi, giovane e stimatissima dipendente comunale scomparsa nel 2008 a 38 anni dopo aver dato alla luce la figlia - tanto attesa e tanto voluta dopo il matrimonio - per complicanze intercorse (emorragia in corso scambiata per un dolore post partum) e per responsabilità mediche che hanno dato il via pure a un processo penale.
Poi la vita che aveva ripreso a scorrere dopo la costituzione di un nuovo nucleo familiare e di quell’amore di cui una bambina ha bisogno e si nutre. Una vita normale, quella di una ragazzina serena e vivace: la scuola, lo sport, le amicizie, la Prima comunione lo scorso maggio, asilo ed elementari, trascorsi all’infanzia e primaria di piazza Tevere «Falcone e Borsellino». Feriti gravemente ma non in pericolo di vita il padre, l’ingegnere reatino Luciano Formichetti dipendente della Lfoundry Srl (ex Micron) di Avezzano, colosso dell’elettronica e eccellenza nell’hi-tech e la compagna Jovanca Pilati, ricoverati nell’ospedale di San Giovanni Rotondo. La notizia ha fatto subito il giro della città dove la famiglia è molto conosciuta, lasciando spazio a costernazione e a un profondo dolore
Ultimo aggiornamento: Giovedì 27 Giugno 2019, 00:53
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