Autista Ncc rivela: «Nella bergamasca molti imprenditori tornavano dalla Cina senza controlli»

Autista Ncc rivela: «Nella bergamasca molti imprenditori tornavano dalla Cina senza controlli»

di Simone Pierini
Un'ombra si aggira sui primi giorni dell'epidemia coronavirus che ha colpito l'Italia. Un ritorno a casa "sospetto", proprio nei luoghi simbolo del contagio Covid, dove tutto è partito: la Val Seriana e la zona della Bergamasca. A parlare è stato un autista Ncc della zona che a Repubblica ha rivelato di aver preso in carico delle corse tra fine febbraio e inizio marzo, quando i voli con la Cina erano stati interrotti.

Ma, secondo la denuncia dell'autista, molti imprenditori locali avrebbero trovato il modo di aggirare i blocchi, utilizzando altri scali per raggiungere gli aeroporti di Orio al Serio, Linate e Malpensa. Ma non solo, anche in Svizzera e in Francia negli scali di Lugano, Zurigo e Nizza.  

Leggi anche > Requiem al cimitero di Bergamo per le vittime del Covid. Mattarella: «Qui c'è il cuore dell'Italia che ha sofferto»

Leggi anche > Covid, Zangrillo: «Per me i focolai non hanno alcun significato, i contagiati non sono malati»



Sul suo mezzo sarebbero saliti di ritorno da viaggi d'affari per rientrare a casa. «Mi chiedevo perché queste persone, che tornavano da Pechino, Shanghai, Wuhan, Shenzhen, non venissero messe in quarantena», chiede il conducente Ncc al giornalista Paolo Berizzi di Repubblica. «La stessa domanda se la sono fatta anche i miei colleghi», aggiunge.
 
 

Non sarebbe quindi l'unico ad aver effettuato queste corse e chissà in quanti sarebbero rientrati dal cuore della pandemia, la Cina, per far ritorno in quello che in pochi giorni si sarebbe trasformato nel focolaio italiano. Un elemento che si aggiunge alle attività commerciali della zona di Alzano e Nembro, mai realmente ferme nemmeno durante il lockdown. 



 
Ultimo aggiornamento: Domenica 28 Giugno 2020, 22:06
© RIPRODUZIONE RISERVATA