Lo ha ucciso dopo una lite iniziata per una banale spallata. È morto così Tayari Marouan, tunisino di 34 anni, che stava camminando nel centro di Bergamo con moglie e figlie - la più piccola nel passeggino - quando si è urtato accidentalmente con un ventenne italiano: ne è nato un botta e risposta, al culmine del quale il giovane è salito in casa sua, lì vicino, ha preso un coltello a serramanico e, ridisceso in strada, ha colpito al petto il trentaquattrenne. Un fendente netto, che ha raggiunto il cuore e che è risultato fatale per il padre di famiglia, morto nel giro di pochi minuti davanti alla moglie disperata e alle due figlie.
L'aggressione è avvenuta tra via Ermete Novelli, una strada nel centro di Bergamo vicina alla stazione ferroviaria, e viale Papa Giovanni XXIII, il viale che porta a Città Alta. Il dramma si è consumato attorno alle 13,15 di ieri, non lontano dalla caserma dei carabinieri di Bergamo Bassa, che si trova proprio in via Novelli: i carabinieri sono infatti arrivati sul luogo dell'omicidio nel giro di pochi istanti. Il presunto aggressore si era però già allontanato, ma è stato rintracciato in poco tempo dai militari dell'Arma e fermato: incensurato, ha accusato un malore mentre si trovava nella caserma dei carabinieri ed è stato trasferito all'ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo per un controllo.
Le indagini sono coordinate dal sostituto procuratore di turno, Paolo Mandurino, che è intervenuto in via Novelli con i carabinieri.
La strada, che è a senso unico per le auto, essendo piuttosto frequentata soprattutto dai pedoni, è stata chiusa al traffico per consentire proprio l'intervento dei soccorritori. In primis il personale sanitario del 118: il medico ha tentato a lungo di rianimare Tayari Marouan, ma non c'è stato nulla da fare e, alla fine, ne ha dovuto constatare il decesso. Soltanto alle 17,30, terminati tutti i rilievi, la salma è stata portata all'obitorio. Sarà probabilmente sottoposta all'autopsia. Il trentaquattrenne viveva da tanti anni a Terno d'Isola, nella Bergamasca, con la famiglia, dove si era pienamente integrato. Il coltello a serramanico usato per l'omicidio è stato recuperato dai militari dell'Arma e posto sotto sequestro per gli ulteriori accertamenti di natura scientifica.
Ultimo aggiornamento: Lunedì 9 Agosto 2021, 13:24
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