La benzina schizza alle stelle. Anche il diesel supera i 2 euro. Ecco quanto costa in più fare il pieno dall'inizio della guerra

L'appello dei gestori: "Intervenire subito sulle accise"

La benzina schizza alle stelle. Anche il diesel supera i 2 euro. Ecco quanto costa in più fare il pieno dall'inizio della guerra

di Niccolò Dainelli

I prezzi del carburante schizzano alle stelle. Si fa sentire ancora di più l'effetto dei maxi-rincari sui mercati dei giorni scorsi, spinti dalla guerra in Ucraina. Dopo 15 giorni dall'inizio dell'invasione dei tank russi in Ucraina, il prezzo della benzina ha iniziato a crescere e non sembra volersi arrestare. Mentre il 24 febbario la benzina costava, al self service, mediamente 1,859 euro al litro e il diesel 1,733 al litro, oggi le stime parlano di un rincaro di quasi 30 centesimi al litro. Se prima per un pieno di un'auto di media cilindrata si potevano spendere 94 euro circa adesso se ne spendono 106. 

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In base all'elaborazione di Quotidiano Energia dei dati alle 8 di mercoledì 9 marzo comunicati dai gestori all'Osservaprezzi carburanti del Mise, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self schizza a 2,124 euro/litro (ieri 2,048), con i diversi marchi compresi tra 2,108 e 2,168 euro/litro (no logo 2,082). Il prezzo medio praticato del diesel self vola a 2,074 euro/litro (ieri 1,966) con le compagnie posizionate tra 2,042 e 2,121 euro/litro (no logo 2,061).

In molte stazioni di servizio il gasolio costa addirittura più della benzina. Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato cresce a 2,216 euro/litro (ieri 2,154) con gli impianti colorati che mostrano prezzi medi praticati tra 2,164 e 2,316 euro/litro (no logo 2,120). La media del diesel servito sale a 2,172 euro/litro (ieri 2,074) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 2,158 e 2,241 euro/litro (no logo 2,095). I prezzi praticati del Gpl sono in crescita e vanno da 0,867 a 0,888 euro/litro (no logo 0,866). Infine, il prezzo medio del metano auto è in forte rialzo e si posiziona tra 1,912 e 2,290 (no logo 2,154).

Secondo le rilevazioni Assoutenti, associazione specializzata nel settore dei trasporti, e il Codacons, oggi un litro di benzina e diesel costa rispettivamente il 28,3% e il 33% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Una stangata sui carburanti ha raggiunto così quota +533 euro annui a famiglia in caso di auto a benzina+568,8 euro la maggiore spesa annua per i rifornimenti in caso di auto diesel.

Ma il trend al rialzo non è ancora terminato e nei prossimi giorni, se non ci dovesse essere un intervento del governo, la situazione potrebbe peggiorare ulteriormente. Tenendo conto, infatti, di un aumento di 30 centesimi in 15 giorni, se le cose non dovessero migliorare e dovesse continuare questo trend folle. La benzina e il diesel rischiano di aumentare di 60 centesimi al mese, per un rincaro annuo di 7,20 euro al litro. Un rincaro da +300% del costo di un solo litro di benzina che farebbe diventare l'utilizzo dell'auto un bene di lusso non utilizzabile per la maggior parte delle famiglie italiane.

L'APPELLO DEI GESTORI

I gestori di carburanti chiedono al governo «interventi urgenti e l'immediato ripristino dell'accisa mobile già prevista nella legge finanziaria 2008», scrivono Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio in una nota.

«In attesa che arrivino dal Governo i segnali richiesti i gestori, nel tentativo di arginare l'aumento vertiginoso dei costi a margini invariati, a partire dalla giornata di lunedì 14 marzo terranno spenta l'illuminazione degli impianti in modalità self-service durante le ore notturne». Altre iniziative verranno valutate «nei prossimi giorni per salvaguardare il mantenimento dei livelli occupazionali degli oltre 22mila distributori di carburanti, di un settore al servizio del Paese e dei cittadini che dà lavoro ad oltre 100 mila famiglie».

Di fronte a questa situazione che sconta «l'assoluta incapacità dei governi che si sono succeduti nel tempo ad affrontare in termini di sistema la questione energia, ci vuole una presa di coscienza collettiva, che riporti il tema della sicurezza energetica al primo posto nell'azione politica per evitare di ricadere, sempre e comunque, nell'incertezza.

Per le famiglie, per l'industria e per il terziario».

I gestori, in attesa che si sciolgano i nodi dell'ammodernamento e del rilancio di un comparto che appare, oggi più che mai, essenziale al Paese ed alla sua economia, chiedono che il Governo intervenga immediatamente dando applicazione a quanto previsto dalla legge 244 del 2007, in tema di accisa mobile (o anticiclica) che consente, da una parte, di sterilizzare gli aumenti dell'Iva e, dall'altra, di creare un minimo di stabilità per famiglie ed operatori economici.

Mentre in Italia siamo ancora agli appelli, in altri Paesi sono già scattate importanti contromisure. È il caso dell'Iralanda che ha annunciato un taglio temporaneo della accise applicate su benzina e diesel. Una riduzione di 20 centesimi per litro di benzina e di 15 per litro di diesel, che entrerà in vigore dalla mezzanotte di venerdì 11 marzo. Che comporterà un risparmio di circa 12 euro per un pieno di benzina e 9 per il diesel. 

Misura analoga anche in Bosnia-Erzegovina dove uno dei due rami del parlamento federale - la Camera dei rappresentanti - ha approvato oggi un provvedimento che abolisce per un periodo di sei mesi le accise sui derivati del petrolio. 


Ultimo aggiornamento: Venerdì 11 Marzo 2022, 11:31
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