Battisti, confermato l'ergastolo ma può chiedere permessi tra tre anni

Battisti, confermato l'ergastolo. «Può chiedere permessi tra meno di quattro anni»
La Corte d'Assise d'Appello di Milano che ha confermato la pena dell'ergastolo per Cesare Battisti, l'ex terrorista dei Pac, ha stabilito anche che la pena nel suo caso non è ostativa alla richiesta di benefici. Da quanto si è saputo, avendo già scontato come 'presoffertò 6 anni e mezzo circa, l'ex terrorista dei Pac potrà richiedere benefici, come i permessi premio, già tra 3 anni e mezzo circa dopo che avrà scontato complessivamente dunque 10 anni di carcere.

La Corte d'Assise d'Appello, che ha rigettato la richiesta della difesa di Battisti di commutazione della pena dall'ergastolo a quella di 30 anni di reclusione, in accordo con la proposta del sostituto pg Antonio Lamanna, spiega che se l'ex terrorista Pac avesse voluto far valere l'accordo di estradizione italiano-brasiliano «non avrebbe dovuto allontanarsi volontariamente dal Brasile e non avrebbe dovuto opporsi alla conclusione della procedura estradizionale con la sua consegna all'Italia» dal paese sudamericano.

I giudici, pur confermando il carcere a vita, lasciano però aperto uno spiraglio e spiegano che a Battisti non è «applicabile il regime ostativo» previsto dalle norme e «potrà godere dei benefici penitenziari, in virtù di una progressione trattamentale, che è diretta attuazione» del principio costituzionale «della funzione rieducativa della pena anche per i condannati all'ergastolo», come ribadito da una recente sentenza della Consulta.
Il primo tra i benefici di cui potrà godere l'ex militante dei Pac, ora in carcere in Sardegna, sarà la liberazione anticipata «ai fini del calcolo del termine per poter chiedere permessi premio e misure alternative alla detenzione, avendo riguardo anche ai periodi di custodia cautelare espiata all'estero». Ma su questo capitolo dovrà decidere la magistratura di sorveglianza.

Ultimo aggiornamento: Mercoledì 22 Maggio 2019, 12:34
© RIPRODUZIONE RISERVATA