Giornata contro la violenza sulle donne, la giornalista Barbara Gubellini: «Mostrate come oggetti, anche la tv ha molte colpe»

Giornata contro la violenza sulle donne, la giornalista Barbara Gubellini: «Mostrate come oggetti, anche la tv ha molte colpe»

di Barbara Gubellini

In televisione e nei mass media in generale, le donne vittime di violenza il più delle volte sono belle, magre, giovani e raramente i segni della violenza ne alternano la bellezza. Così si genera quel fenomeno che gli esperti chiamano eroticizzazione della violenza per cui, paradossalmente, la condizione di vittima finisce quasi per dare più appeal. È solo un esempio, ma è importante per ricordare che chi, come me, lavora in televisione ha una grande responsabilità nel contrasto alla violenza sulle donne. Anche gli stereotipi di genere nei programmi tv possono legittimare la violenza sulle donne. I femminicidi, infatti, non si chiamano così per caso: non si tratta solo di una persona che ne uccide un'altra, ma di un uomo che uccide una donna per il ruolo che quest'ultima ha nella nostra società. Se in televisione continuiamo a mostrare il genere femminile subordinato a quello maschile, non facciamo che alimentare una cultura patriarcale che vede la donna come un oggetto che l'uomo può possedere al punto tale che, se lo decide, può anche eliminarla del tutto.

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Ultimo aggiornamento: Venerdì 26 Novembre 2021, 10:37
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