Bimbo morto nel pozzo, Stefano fu premiato per fair play: «Rinunciò a fare gol per soccorrere il portiere»

Bimbo morto nel pozzo, Stefano fu premiato per fair play: «Rinunciò a fare gol per soccorrere il portiere»
Il piccolo Stefano Borghes, il bimbo morto ieri a Gorizia dopo essere caduto in un pozzo, era stato premiato con un riconoscimento per il fair play dello sport. A raccontare l'episodio è oggi il quotidiano Il Piccolo, che spiega come il bambino lo scorso dicembre durante una partita aveva rinunciato a segnare un gol per assistere il portiere avversario che si era infortunato.

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A essere premiato con lui, nell'ambito della manifestazione «Le eccellenze dello sport», organizzata da Associazione Atleti Olimpici e Azzurri d'Italia, Stelle al merito dello Sport del Coni e Panathlon International Club, era stato anche un suo compagno di squadra. Stefano ricopriva il ruolo di attaccante nella squadra Esordienti di un team goriziano, l'U.S. Azzurra: durante la partita contro i monfalconesi dell'Aris San Polo avevano rinunciato a segnare un gol, per soccorrere il portiere che era rimasto a terra per un infortunio. 



INCHIESTA PER OMICIDIO COLPOSO «Abbiamo aperto un fascicolo di indagine, a carico di ignoti, per l'ipotesi di reato di omicidio colposo», ha riferito all'ANSA la sostituta procuratrice di Gorizia Laura Collini, in merito alla morte del bimbo caduto ieri in un pozzo nel parco Coronini Cronberg. L'inchiesta è stata affidata al magistrato Ilaria Iozzi, che sta sentendo tutte le persone coinvolte, sia del centro estivo sia della Fondazione che gestisce la struttura e si occupa della manutenzione. «L'attività richiederà tempo e anche strumenti adeguati, essendo coinvolti bambini che dovranno essere sentiti con modalità protette e adatte alla loro delicata situazione, che va oltremodo tutelata - ha ricordato Collini - l'area del pozzo resta sotto sequestro». 

SINDACO, POSSIBILI FUNERALI ALL'APERTO «Stiamo ragionando con la Curia, purché la famiglia sia d'accordo», sull'eventualità di «celebrare i funerali di Stefano in un ampio spazio all'aperto, per consentire la presenza di persone nel rispetto delle prescrizioni contro il Coronavirus». Lo afferma il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, in merito alle esequie del bimbo morto dopo essere caduto in un pozzo nel parco Coronini Cronberg di Gorizia mentre partecipava a un centro estivo. «Una richiesta che sottoporremo ai genitori - ricordano Ziberna - perché siamo stati subissati da appelli in tal senso da parte della comunità. Con le restrizioni attuali, la cerimonia funebre sarebbe riservata a poche persone, mentre la gente di Gorizia chiede di dare il suo saluto a Stefano sfruttando uno spazio aperto dove stare assieme senza rischi di contagio».

PARCO CHIUSO PER UNA SETTIMANA Villa Coronini Cronberg di Gorizia, nel cui parco ieri mattina è morto un bambino dopo essere caduto in un pozzo, resterà chiusa per almeno una settimana, ha detto il sindaco Ziberna, che è anche presidente della Fondazione che gestisce la struttura. La decisione - ha spiegato - è maturata sia per permettere le indagini e i rilievi degli investigatori, senza che ci siano addetti o pubblico nelle immediate vicinanze, sia per svolgere un sopralluogo in tutto l'ambito della villa, alla luce di quanto accaduto ieri. Ziberna stamani ha anche preso contatti con l'Azienda Sanitaria per garantire un supporto psicologico a bambini e adulti coinvolti nella dolorosa vicenda.

CENTRO ESTIVO PROSEGUE Prosegue l'attività del centro estivo, promosso dalle parrocchie di Gorizia, a cui partecipava anche il bambino morto ieri dopo essere caduto in un pozzo mentre giocava. L'Equipe di «Estate tutti insieme», in un post pubblicato ieri sera sulla pagina fb del settimanale diocesano «Voce isontina», si rivolge alle famiglie «spiegando anche perché domani (oggi, ndr) i Centri estivi ricorderanno Stefano non fermando le proprie attività». «Cari genitori, educatori e ragazzi - si legge nel post - vi raggiungiamo per affrontare insieme questa situazione di grande sofferenza e sgomento. L'attività estiva è stata interrotta da un gravissimo incidente e il dolore ci spingerebbe quasi naturalmente a sospendere già da domani le attività ricreative in Gorizia».

Tuttavia, «proprio in un momento di lutto e prova vale la pena di permettere ai ragazzi di vivere insieme e condividere sentimenti, emozioni, domande che sorgono dal cuore.
Per noi è importante che i ragazzi non siano lasciati soli e abbandonati in questo momento: vorremmo come comunità cristiana far intuire che nel dolore c'è qualcuno che si fa vicino». In particolare «faremo un'attività di riflessione, di preghiera e di condivisione adatta all'età. Manterremo il tono delle attività rispettoso del dolore. Ci stringiamo ancora attorno alla famiglia di Stefano con la preghiera e l'affetto». Per oggi alle 20.30, si legge ancora tra i post, è previsto un incontro per un momento di preghiera nel campo sportivo dell'Oratorio della parrocchia San Giuseppe Artigiano. 

 

Ultimo aggiornamento: Giovedì 23 Luglio 2020, 12:58
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