Fase 2, bambini, test, app e scuola: tutti i punti rimasti senza risposte del decreto

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Le parole di Conte su come si sarebbe svolta la fase 2 erano molto attese, ma restano dei punti insoluti. I bambini a scuola, i test sulla popolazione, le app: sono tutti temi che il Premier non ha toccato e sui quali ci si continuna ad interrogare per capire come potranno essere gestiti dopo il 4 maggio. 

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Sulla scuola è rimasto molto vago, il premier, secondo voci ufficiose pare confermata l'ipotesi che le scuole riaprano ormai a settembre. Conte ha ribadito gli sforzi della ministra Azzolina, ma non è entrato nel dettaglio su come le scuole ripartiranno il prossimo autunno. Qualche cenno è stato fatto alla maturità, si è parlato di esami che si svolgeranno in conferenza personale ma nulla di più.

Nessun cenno ai tamponi e ai test sierologici. Sui primi non è stato fatta alcuna menzione, mentre i test sierologici dovrebbero partire dal prossimo 4 maggio ma non si sa né a chi, né come, né in quale modalità.

Nessun cenno nemmeno alla app "immuni" che dovrebbe essere basilare nella Fase2 per tracciare i movimenti e monitorare le persone eventualmente infette. Conte ha parlato di una informazione costante tra cittadini e ministeron al fine di limitare e arginare eventuali nuovi focolai, ma non ha fatto riferimento alla app.

Un altro punto mancante è la gestione dei bambini. Con la riapertura di molte attività e la chiusura delle scuole resta per molti genitori il problema su come gestire i figli. Per ora il presidente ha parlato di lunghi congedi parentali e bonus baby sitter, ma nello specifico non ha affrontato il problema. 
Ultimo aggiornamento: Lunedì 27 Aprile 2020, 13:47
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