Atlantia (Autostrade) crolla in Borsa, bruciati 4 miliardi. Revoca concessione: «Ci spetta comunque la penale»

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I titoli azionari Atlantia (Autostrade) non riescono a far prezzo in avvio di seduta dopo il crollo del Ponte Morandi sull'autostrada A10 in gestione alla controllata Autostrade per l'Italia e il successivo annuncio del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sulla volontà di revocare ad Autostrade la concessione autostradale.

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Le azioni, che venerdì avevano chiuso le contrattazioni a 23,54 euro (con un calo del -5,39%), segnano un prezzo teorico di 18 euro con un calo teorico del 23% ma a causa della eccessiva variazione tra i contratti non riescono a segnare un prezzo di apertura. Alla chiusura della Borsa di oggi, giovedì, Atlantia ha fatto registrare un -22,26% bruciando nella seduta odierna 4,2 miliardi di euro.

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All'annuncio di Conte («Avvieremo la procedura per la revoca della concessione a società Autostrade»), Autostrade per l'Italia ha replicato di essere fiduciosa di poter dimostrare il corretto adempimento degli obblighi previsti dalla concessione mentre questa mattina in una nota il gruppo Atlantia ha precisato che la dichiarazione del presidente del Consiglio sull'avvio della procedura di revoca non contiene contestazioni specifiche nè è basata su «accertamenti circa le effettive cause dell'accaduto».

Atlantia ricorda inoltre che, anche in caso di revoca, spetta ad Aspi il riconoscimento del valore residuo della concessione (che scade nel 2038), «dedotte le eventuali penali se ed in quanto applicabili». Alcune case di investimento non ritengono probabile lo scenario ma rivedono comunque la posizione sui titoli Atlantia.

«Riteniamo poco probabile che si arrivi alla revoca della concessione, mentre ci aspetteremmo una fase di negoziazione che porti a maggiori investimenti per Aspi - scrive Equita Sim che passa da una raccomandazione »buy« a »hold« (con target di prezzo sceso del 17% a 247,2 euro) perchè la decisione del governo di avviare le procedure per la revoca della concessione, seppure riteniamo più probabile che si arriverà a una soluzione negoziale, aumenta sensibilmente l'incertezza regolatoria con il rischio di avviare una fase di lungo scontro legale». Gli analisti di Banca Akros passano da «accumulate» a «neutral» (target ridotto da 31 a 25 euro): secondo la casa di investimento è «improbabile» la fine alla convenzione ma «l'incertezza sul contesto regolatorio per Atlantia aumenterà significativamente» e potrebbe diventare «più ostile almeno nel breve termine» mentre resta tutto da valutare l'impatto sotto il profilo reputazionale.

Edizione Srl, holding della famiglia Benetton e azionista di riferimento di Atlantia, «partecipata tramite la società di diritto italiano Sintonia, farà tutto ciò che è in suo potere per favorire l'accertamento della verità e delle responsabilità dell'accaduto». Lo si legge in una nota in cui la società «a nome dei suoi azionisti e del suo management, esprime profondo cordoglio alle famiglie delle vittime e la propria vicinanza ai feriti e a tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico crollo avvenuto a Genova».

Autostrade per l'Italia «è certa della determinata volontà di collaborazione con le Istituzioni e le Autorità preposte da parte della società operativa Autostrade per l'Italia e della sua capogruppo Atlantia che, negli ultimi 10 anni, hanno investito oltre 10 miliardi di euro nell'ampliamento e ammodernamento della rete autostradale italiana».



Salvini.
Il vicepremier Salvini ha commentato la richiesta di Atlantia sulla penale da riscuotere in caso di revoca delle concessioni per Autostrade con un messaggio su Facebook: 
«Atlantia (Autostrade) riesce ancora, con faccia di bronzo incredibile e con morti ancora da riconoscere, a parlare di soldi e di affari, chiedendo altri milioni agli Italiani in caso di revoca della concessione da parte del Governo dopo la strage di Genova.
Dall’alto dei loro portafogli pieni (e dei loro cuori vuoti) chiedessero scusa e ci dessero i nomi dei colpevoli del disastro, che devono pagare. Il resto non ci interessa
».

«Faccio un appello al buon cuore di Autostrade, dia sia un segnale concreto, tangibile, immediato, anche economico alle famiglie delle vittime. Fossi in loro farei un bagno di umiltà e metterei a disposizione tutto quello che ho per le famiglie e per chi è rimasto in vita. Se il governo ieri ha stanziato 5 milioni di euro, fossi in loro metterei sul tavolo 500 milioni. Mettano mano al cuore e al portafoglio». Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, a margine della visita ai feriti del crollo del ponte Morandi. «Mi aspetto che già da oggi Autostrade sospenda il pagamento dei pedaggi. Fossi stato il dirigente l'avrei deciso già un minuto dopo la tragedia», ha aggiunto Salvini.

Ultimo aggiornamento: Giovedì 16 Agosto 2018, 19:29
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