Attacco al cantiere della Tav: notte di incidenti in Val Susa

Attacco al cantiere della Tav: notte di incidenti in Val Susa

di Giammarco Oberto
La notte sopra il cantiere-fortino della Tav in Valle di Susa è squarciata all'improvviso dalla luce rossa dei razzi nautici. È il segnale. Decine di attivisti attaccano le recinzioni, accendono un falò alto quattro metri, lanciano petardi, bombe carta e pietre contro le forze dell'ordine che da 10 anni presidiano il cantiere giorno e notte, tentano di forzare la cancellata.
La guerriglia contro la Tav ritrova nuovo vigore a una settimana dall'attesa risposta dell'Italia alla Ue sulla volontà o meno di realizzare un'opera su cui si gioca anche la tenuta dell'alleanza di governo tra Lega e Cinque stelle. Sono stati due giorni di alta tensione, in Valle di Susa. La protesta degli antagonisti è legata al campeggio No Tav, che ogni fine luglio viene organizzato a Venaus, in val Susa. Intorno alle 22 di sabato circa 200 manifestanti hanno raggiunto in corteo il cantiere, passando per i boschi. Dopo aver incendiato la catasta di legna, hanno tentato di sfondare il cancello usando un tronco come ariete. I poliziotti nel fortino si difendevano usando gli idranti. Un razzo ha provocato un incendio nei boschi di Chiomonte, spento a fatica con gli estintori. Grazie alle telecamere nascoste sugli alberi la Digos sostiene di aver identificato una ventina di attivisti: saranno denunciati per violazione dell'ordinanza del prefetto che vieta di avvicinarsi al cantiere.
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Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Luglio 2019, 08:12
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