Arrestato il medico di Matteo Messina Denaro: Alfonso Tumbarello avrebbe firmato almeno 130 ricette false

Dalle indagini è emerso che il medico di Campobello di Mazara avrebbe coperto il boss durante la latitanza

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Alfonso Tumbarello è stato arrestato dai carabinieri del Ros. Il medico di Campobello di Mazara è accusato di aver curato per anni Matteo Messina Denaro durante la latitanza. I reati contestati al professionista sono concorso esterno in associazione mafiosa e falso ideologico.

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L'indagine sul boss di Cosa Nostra

Secondo i pm - l'indagine è coordinata dal procuratore di Palermo Maurizio de Lucia e dall'aggiunto Paolo Guido - Tumbarello, medico di base di Campobello, ha assicurato a Messina Denaro l'accesso alle cure del Servizio Sanitario Nazionale attraverso un percorso terapeutico durato oltre due anni, con più di un centinaio di prescrizioni sanitarie e di analisi (o richieste di ricovero) intestate falsamente ad Andrea Bonafede, mentre in realtà a beneficiarne era il capomafia, assistito personalmente e curato dal dottore.

Tumbarello ha così garantito al padrino non solo le prestazioni necessarie per le gravi patologie di cui soffriva, ma gli ha assicurato riservatezza sulla sua reale identità, e dunque gli ha consentito di continuare a sottrarsi alla cattura e di restare a Campobello di Mazara a capo dell'associazione mafiosa.

Arrestato anche Andrea Bonafede, omonimo del prestanome

In manette è finito anche Andrea Bonafede, cugino e omonimo del geometra che ha prestato l'identità a padrino e ha acquistato per suo conto la casa in cui il boss ha trascorso gli ultimi mesi. A lui i pm contestano il favoreggiamento e la procurata inosservanza di pena aggravati dall'aver favorito Cosa nostra.

Bonafede, inoltre, si è occupato di ritirare le prescrizioni di farmaci ed esami clinici fatte da Tumbarello a nome del cugino, di consegnare al medico la documentazione sanitaria che di volta in volta il boss riceveva durante le cure, contribuendo così anche lui mantenere segreta la reale identità del «paziente» e consentendogli di proseguire la latitanza.

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«Compiacenza omertosa o paura verso il boss»

 

«Tutte le indagini ancora in pienissimo e frenetico svolgimento sulla ricostruzione delle fasi che hanno preceduto la cattura di Messina Denaro hanno innanzitutto offerto uno spaccato dell'assordante silenzio dell'intera comunità di Campobello di Mazara che, evidentemente con diversi livelli di compiacenza omertosa, paura, o addirittura complicità, ha consentito impunemente al pericoloso stragista ricercato in tutto il mondo di affrontare almeno negli ultimi due anni cure mediche e delicatissimi interventi chirurgici in totale libertà».

Lo scrive l'aggiunto Paolo Guido nella richiesta di arresto del medico di Messina Denaro.

«Firmate oltre 130 ricette false»

«Nell'esercizio delle funzioni di medico» Alfonso Tumbarello, arrestato oggi dai carabinieri del Ros per avere favorito la latitanza del boss Matteo Messina Denaro, curandolo per il tumore, secondo il gip di Palermo Alfredo Montalto, come si legge nel provvedimento di arresto, «in concorso con Andrea Bonafede (arrestato anche lui ogg, solo omonimo del prestanome del boss ndr)» avrebbe «firmato falsamente atti pubblici, anche informatici, e segnatamente in numero di almeno 95 per la somministrazione di farmaci e di almeno 42 per lo svolgimento di analisi ed esami diagnostici, tutti formalmente presritti a Bonafede Andrea, nato a Campobello di Mazara il 23 ottobre 1963, ma in realtà prescritti a Matteo messina Denaro».

«L'analisi della documentazione via via acquisita dalla polizia giudiziaria ha fornito prova piena della gravitaà delle condotte» del medico Alfonso Tumbarello, arrestato oggi per avere curato il boss Matteo Messina Denaro. Lo scrive il gip Alfredo Montalto nella ordinanza di custodia cautelare. «E, infatti, il primo intervento chirurgico cui è stato sottoposto Messina Denaro è stato reso possibile grazie alla falsa scheda formata dal dott. Tumbarello il 5 novembre 2020 a nome di Bonafede Andrea cl. 69, nella quale ha dato atto di aver eseguito personalmente un'accurata anamnesi e valutazione clinica del paziente, che già aveva eseguito una colonscopia sollecitandone il ricovero», ricovero cui faceva seguito, a distanza di pochi giorni come detto, l'intervento chirurgico del 13 novembre 2020.

Tumbarello ha chiesto poi, in calce alla «scheda», di essere informato attraverso una «esauriente relazione clinica» del paziente Bonafede/Messina Denaro Tale documento, sottoscritto personalmente dall'indagato, prova in modo incontrovertibile che costui ha visitato più volte Messina Denaro Matteo (e non già il suo assistito Bonafede), e ne è divenuto stabile interlocutore del lungo e tormentato percorso terapeutico del suo assistito (rectius Messina Denaro). Ed invero, Tumbarello seguirà il percorso del paziente per i successi due anni, continuando a prescrivergli delicatissimi e costosissimi esami diagnostici«.


Ultimo aggiornamento: Mercoledì 8 Febbraio 2023, 09:17
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