È stata revocata nella notte l'ordinanza sindacale con cui, nel tardo pomeriggio di ieri, in parte del territorio del Comune dell'Aquila è stato proibito l'uso potabile dell'acqua a causa della presenza di tracce di Toluene segnalate dalla società Gran Sasso Acqua.
Nella serata di ieri si è riunita per due volte, la prima in videoconferenza la seconda in presenza a Palazzo Fibbioni, l'unità di crisi comunale a cui hanno preso parte rappresentanti di Regione, Gsa e Asl oltre a dirigenti e tecnici comunali. «Il provvedimento - ha spiegato il sindaco dell'Aquila Pierluigi Biondi che ha presieduto la riunione dell'unità di crisi - era stato adottato in via del tutto precauzionale, in attesa delle controanalisi effettuate in un laboratorio certificato di Teramo, in rapporto di convenzione con Gsa, che hanno dato esito negativo. Si è trattato di un falso allarme, che, comunque, non abbiamo sottovalutato come accaduto in tutte le situazioni di crisi sin qui affrontate, a partire da quella sanitaria legata alla pandemia.
Fino alla notizia della revoca, divulgata anche attraverso i social, i cittadini hanno preso d'assalto i supermercati o hanno raggiunto le fontanelle pubbliche delle zone non toccate dall'ordinanza per fare rifornimento. Sugli scaffali di Carrefour, il supermercato aperto con orari notturni, è comparso l'avviso: «Terminate le scorte d'acqua».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Giugno 2022, 10:33
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