Appalti lumaca, allarme dei costruttori: «16 anni per le opere oltre i 100 milioni»

Appalti lumaca, allarme dei costruttori: «16 anni per le opere oltre i 100 milioni»

di Mario Landi
Fino a 16 anni necessari per realizzare un'opera pubblica sopra i 100 milioni di euro, 4-5 anni per le più semplici opere di manutenzione. I tempi degli appalti sono «inaccettabili», per l'Ance (Associazione nazionale costruttori edili). Solo per approvare i contratti di programma Anas e Rfi ci vogliono 11 passaggi autorizzativi, indica il presidente dell'associazione dei costruttori, Gabriele Buia, al convegno Il coraggio di semplificare «Dieci anni di tentativi di semplificare il paese naufragati nel nulla, non possiamo perdere l'ennesima occasione», dice Buia, chiedendo al governo più coraggio e un indirizzo chiaro che guardi al futuro.
L'esecutivo intanto sta continuando a lavorare al testo, che sarà pronto in due-tre giorni, ha promesso la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, parlando di «clima positivo» in consiglio dei ministri, nonostante le differenze di vedute tra i partiti della maggioranza. «Già ieri abbiamo lavorato, ci sono le condizioni per arrivare alla chiusura in pochi giorni», ha dichiarato De Micheli a Radio 24, rimandando al ritorno del premier Giuseppe Conte dalla missione a Lisbona e Madrid, «è bene che ci sia anche lui».
Il presidente del Consiglio, del resto, punta molto sul testo che ha definito, in conferenza stampa, «una rivoluzione, una semplificazione mai fatta». Ma il decreto, che stabilisce nuove regole sull'affidamento degli appalti, senza gara fino a 150 mila euro, ed estende il cosiddetto modello Genova, con commissari per i grandi cantieri, solleva diverse perplessità nei costruttori. Pur riconoscendo al governo di «affrontare con forza» temi chiave per disincentivare la burocrazia difensiva come il danno erariale e l'abuso d'ufficio, l'Ance non condivide la decisione di eliminare le gare invece di tagliare le procedure a monte, quella «selva di pareri, valutazioni e procedure che non si sono mai riuscite a tagliare». È in quella fase che precede la gara, secondo uno studio su un campione selezionato di 230 grandi opere, che si concentrerebbe quasi il 70% delle cause di blocco degli appalti. Il 17% delle cause riguarderebbe la fase di gara mentre meno del 2% dipenderebbe dal contenzioso delle imprese. Dall'Ance arriva, infine, un appello a evitare il continuo rimando a norme attuative che ritardano l'entrata in vigore dei provvedimenti.
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Ultimo aggiornamento: Giovedì 9 Luglio 2020, 08:35
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