Tonno e cracker alla bimba, il sindaco: «Grazie Candreva ma problema già risolto». Ira Unicef

Tonno e cracker alla bimba, il sindaco: «Grazie Candreva ma problema già risolto». Ira Unicef
Si allunga la scia di commenti al gesto del giocatore dell'Inter e della Nazionale Candreva, che ha deciso di intervenire in favore della bambina costretta a mangiare tonno e cracker a scuola per il mancato pagamento della retta della mensa. «Come amministrazione abbiamo già deciso di aiutare la famiglia, e la bambina, in particolare dando un contributo per coprire il costo della mensa. Avevamo cercato, nel silenzio del nostro lavoro, di risolvere il problema e ci eravamo riusciti», assicura il sindaco di Minerbe, Andrea Girardi, annunciando quindi la soluzione positiva della vicenda della bambina costretta a 'tonno e cracker' perché i suoi genitori non pagavano il costo della mensa scolastica. «Abbiamo ricevuto tantissime offerte di aiuto da parte di cittadini italiani e anche di un calciatore famoso, (Antonio Candreva ndr) li ringraziamo tutti, il problema comunque, voglio assicurare, è già stato risolto, se comunque vogliono contribuire, cercheremo di trovare una soluzione, anche perchè il calciatore in particolare si è dimostrato molto sensibile anche ai problemi degli altri bambini (sarebbero una trentina i casi simili ndr), della nostra comunità», spiega il primo cittadino di Minerbe.

«La retta della mensa la pago io». Antonio Candreva dell'Inter in aiuto della ​bimba costretta a mangiare tonno e cracker a scuola​

E ancora. «Dopo i fatti avvenuti nella scuola di Minerbe a danno di una bambina, fatta pranzare con cracker e tonno sotto gli occhi sbigottiti dei compagni, mi pongo soltanto una domanda.
Doveva pensarci Candreva? Un calciatore si è offerto di pagare la mensa al posto della famiglia per risolvere questo episodio di grave discriminazione, davvero doveva pensarci lui? È un gesto dettato dal buon cuore che desta tutta la mia ammirazione, credo però che sia urgente riflettere sul ruolo delle nostre istituzioni di fronte a episodi che si ripetono e che riguardano i diritti inalienabili dei bambini. Sono esterrefatto e senza parole». Lo afferma il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini. «Nell'anno del trentesimo anniversario della convenzione di New York, la Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza, spero che - aggiunge - certi fatti nel nostro Paese non accadano più. In che Paese stiamo vivendo? Nessuno deve permettersi di mortificare una bambina in quel modo. Basta».



 
Ultimo aggiornamento: Martedì 9 Aprile 2019, 14:53
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