Antonio, aggredito e ferito da un'orsa: «Pensavo di morire, ho detto addio ai miei»

Il 33enne di Ausonia, in provincia di Frosinone, è stato salvato dal suo cane che gli ha permesso di fuggire in tempo

Antonio, aggredito e ferito da un'orsa: «Pensavo di morire, ho detto addio ai miei»

di Niccolò Dainelli

Antonio Rabbia è stato aggredito da un'orsa e negli occhi ha ancora il terrore provato in quegli istanti drammatici. Il 33enne di Ausonia, in provincia di Frosinone, racconta di aver temuto il peggio dopo la terribile aggressione subita dall'animale che voleva difendere i suoi due cuccioli, all'interno del Parco nazionale d'Abruzzo-Lazio-Molise. 

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 «Addio»

 

«Dopo l'attacco dell'orsa - racconta Antonio a Il Corriere della Sera -, ho visto il sangue uscire dalle ferite alla pancia e alla gamba che, per la brutta caduta a terra, non mi consentiva di correre, ho pensato che avessi i secondi contati. Così ho preso il telefonino e, appoggiato a un bastone, mentre cercavo di scappare da quel bosco, ho mandato due vocali: uno a mia moglie e l’altro a mio padre. A tutt’e due ho gridato: 'Mi ha aggredito un’orsa: non ce la faccio a tornare. Non ci rivedremo mai più. Ma sappiate che vi ho sempre amato. Addio'».

La ricostruzione

Antonio Rabbia sono tre notti che non dorme, rivivendo quei terrificanti istanti vissuti faccia a faccia con l'animale che, per difendere i suoi cuccioli, lo ha aggredito. Antonio aveva parcheggiato la sua auto lungo la strada Provinciale 666, che collega la provincia di Frosinone a quella dell'Aquila. Una vallata immersa nei boschi, ai confini con il Parco Nazionale dove si è imbattuto nel grosso animale. L'uomo ha realizzato il pericolo ed è subito scappato, ma il terreno in discesa non lo ha aiutato e lo ha fatto scivolare, riportando una brutta «storta» sbattendo contro un albero. Una caduta che ha permesso a mamma orso di raggiungerlo e tornare all'attacco. A quel punto Antonio, nel tentativo di difendersi, ha preso un sasso e lo ha scagliato contro l'orsa, mentre il suo cane, Biondo, continuava a ringhiare e abbaiare. Una volta al sicuro, Antonio ha chiamato Biondo a più non posso, ma non l'ha più visto. E, nel frattempo, ha chiamato due amici della zona per ricevere aiuto. E sono stati proprio loro ad accompagnarlo all’ospedale di Cassino dove i medici gli hanno ingessato la gamba (per un trauma distorsivo) gli hanno immobilizzato la schiena (due costole rotte nella caduta) e hanno medicato le ferite provocate dai due morsi sull’addome. Prognosi: 20 giorni. Ma il suo pensiero era per il cane che con il suo intervento gli ha permesso la fuga

Biondo è stato ritrovato

Nei giorni successivi, Antonio ha lanciato un appello su Facebook, con tanto di foto, per ritrovare il suo amico a quattro zampe. E la fortuna, questa volta, lo ha premiato. Melissa, un’amante dei cani, dopo aver letto l’appello sui social, ha scritto ad Antonio: «Tranquillo, ora vado io a ritrovare Biondo».

E così è stato. Dopo tre giorni da quel messaggio, Melissa, ha riportato Biondo a casa, ancora impaurito, ma scodinzolante e felice di rivedere il suo padrone. 

«Chiedo giustizia»

Adesso Antonio si è rivolto al suo avvocato per avere giustizia. «Chiederemo i danni all’Ente Parco - spiega a Il Corriere della Sera Giuseppe Spaziani, il legale di anrtonio - perché in zona non ci sono né cartelli, né divieti che impediscono l’accesso ai sentieri. Ora vogliamo sapere se i 60 orsi presenti nel Parco, tutti animali protetti, sono, o meno, muniti di microchip. Una questione da non sottovalutare visto che, otto mesi fa, a Pescosolido, un altro mio cliente è stato aggredito da un orso mentre era uscito sul balcone di casa. Per la paura è caduto giù e, quando è arrivata l’ambulanza, il barelliere gli ha chiesto 'ma perché ti volevi suicidare?' Sì, perché alla storia dell’orso non ci credeva nessuno. Ora invece…' ».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 30 Dicembre 2022, 21:01
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