Animali torturati, code e orecchie amputate ai cani per farli sembrare più aggressivi: allevatori e veterinari denunciati

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di Valeria Arnaldi

Le cicatrici - nette, dolorose, immotivate - ben evidenti. I tagli ancora freschi, rossi di sangue. I cuccioli con le orecchie fasciate, spaesati. Altri cani sprofondati in un sonno innaturale, dovuto a farmaci. Sono scene di tortura quelle che si sono trovati davanti i carabinieri forestali del Cites di Ancona, impegnati nell'operazione Crudelia de Mon: cani maltrattati, sedati, con le orecchie mozzate per piacere di più ed essere venduti a un prezzo alto.

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Non un'eccezione, ma un traffico ampio che ha toccato nove regioni, portando alla denuncia di 40 persone, tra le quali 29 allevatori di cani - tra pittbull, dogo argentino, corso e altri - e 11 medici veterinari, denunciati a vario titolo per reati di maltrattamento, falso in atto pubblico, traffico illecito di cani, abusivo esercizio della professione veterinaria, uso d'atto falso. Proprio i veterinari che avrebbero dovuto tutelare la salute dei cani, in alcuni casi sono stati i loro torturatori: 16 allevatori e quattro veterinari sarebbero stati coinvolti in 52 amputazioni illegali di orecchie e coda tra 2017 e 2019, alcuni in base a certificati falsi. Amputazioni fatte per questioni estetiche, nonostante siano vietate dalla Convenzione europea del 1987: solo per rendere l'aspetto del cane più aggressivo e aumentare i ricavi delle vendite nei Paesi dove tali pratiche sono vietate. Durante le perquisizioni in quattro allevamenti nelle provincie di Ancona e Bari sono stati rinvenuti timbri veterinari falsi e certificati in bianco pronti per essere compilati e ceduti agli acquirenti dei cani a corredo delle amputazioni. Nel corso delle indagini sono state accertate pure 34 esportazioni, principalmente in Usa, di cuccioli, non vaccinati contro la rabbia, con documenti falsi di vaccinazione o data di nascita diversa da quella effettiva.

Senza trascurare l'importazione illegale di cinque american pittbull terrier, bulldog, golden retriever, dagli Usa.

Quanto vale tanta sofferenza? Appena duecento euro ad esemplare, per le amputazione effettuate, che sommati si fanno cifre consistenti, per alcuni tanto da mettere a rischio la salute di un essere vivente.

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Federico Coccìa, veterinario, ricercatore all'università di Teramo, già presidente del Bioparco di Roma, quanto è ampio il mercato delle amputazioni clandestine ai cani?
«Nessuno lo sa. Da quello che si vede, la richiesta di cani con orecchie mozzate è ancora forte. Chi accondiscende è complice di tale malvagità».


Che conseguenze hanno le amputazioni di orecchie e coda nei cani?
«Sono molto dolorose. Non solo. Un cane senza la sua coda perde l'equilibrio corporale. Durante un salto la coda diventa un timone. La natura ha previsto i padiglioni auricolari perché il cane ha bisogno di captare più onde sonore. Molte delle orecchie sono ripiegate per coprire il condotto uditivo. Se le tagli, il cane sente meno e l'orecchio rimane senza protezione».


Perché vengono fatte le amputazioni?
«Solo per motivi estetici. In un cane corso o un dobermann l'orecchio tagliato a punta rende l'aspetto più aggressivo. Ma non è l'orecchio che rende il cane dominante».


Cosa si può fare per frenare il fenomeno?
«Denunciare. Se si vede un cucciolo con le orecchie tagliate, bisogna denunciare subito. Molti però non lo fanno».


Ultimo aggiornamento: Venerdì 4 Giugno 2021, 08:38
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