L'allarme degli anestesisti: «Rianimazioni piene entro un mese»

L'allarme degli anestesisti: «Rianimazioni piene entro un mese»

La previsione fa paura: «Le terapie intensive rischiano l'intasamento entro un mese». Lo afferma Antonino Giarratano, presidente della società italiana anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva, sottolineando la necessità di accelerare molto sulle terze dosi.
«Il raggiungimento dei 10mila nuovi casi quotidiani di persone contagiate dal Covid, con un +95% di ricoveri ed un +8% di presenze in terapie intensive, sono segnali sempre più gravi che indicano ormai che siamo all'interno della quarta ondata della pandemia. Con queste cifre - afferma Giarratano - e con questa tendenza preoccupante, che cade nel periodo autunnale e invernale in cui le aree critiche sono già sotto pressione, nel giro di un mese il sistema ospedaliero delle terapie intensive rischia pericolosamente l'intasamento».
I numeri dell'anno scorso per fortuna sono lontani: nel novembre del 2020 in Italia i ricoverati in ospedale erano 33mila, oggi sono quattromila.

In terapia intensiva c'erano 3700 pazienti, oggi 500: tutto questo «grazie ai vaccini». «Oggi i ricoverati sono soprattutto persone che hanno rifiutato la vaccinazione e altre che invece, anche se vaccinate, presentano condizioni di particolare fragilità - spiega Giarratano - ma questa situazione si andrà presto a sommare all'influenza stagionale, che causa circa 8000 morti tra i pazienti più fragili e che nelle prossime settimane inizierà a circolare nel nostro Paese conducendo ad un affollamento di ricoveri pericoloso e probabilmente insostenibile».


Ultimo aggiornamento: Martedì 23 Novembre 2021, 07:51
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