Così è morto Andrea, precipitato nel dirupo a 30 anni: «Il cellulare era suo, non della fidanzata Sara»

Così è morto Andrea, precipitato nel dirupo a 30 anni: «Il cellulare era suo, non della fidanzata Sara»

Gli uomini del Soccorso Alpino hanno recuperato, su richiesta dei Carabinieri, il cellulare costato la vita ieri al 30enne rodigino Andrea Mazzetto, precipitato dallo sperone «Altar Knotto», sull'Altopiano di Asiago (Vicenza), proprio per tentare di riprendere il telefonino che gli era sfuggito dalle mani. Si tratta del cellulare della stessa vittima, e non di quello della fidanzata, com'era emerso inizialmente.

Entrambi i ragazzi stavano scattando delle foto dal luogo panoramico. L'analisi dell'apparecchio potrebbe forse dare altre informazioni sulla dinamica dell'incidente. La fidanzata del giovane, Sara Bragante, dopo il dramma ha postato proprio il loro ultimo selfie prima della tragedia: «La nostra maledetta ultima foto insieme. Sarai sempre con me, orsetto mio», scriveva in una story. Entrambi i giovani avevano iniziato a postare sui propri profili del social le fotografie dell'ascesa. Poco dopo, secondo le ricostruzioni, Mazzetto avrebbe cercato di recuperare il cellulare ma avrebbe perso l'equilibrio precipitando per un centinaio di metri. 

 

Ultimo aggiornamento: Lunedì 22 Agosto 2022, 13:08
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