Addio Camilleri, Ficarra e Picone: «La sua sicilianità è universale»
L'ultimo saluto a Camilleri sarà oggi a Roma, dalle 15, al Cimitero Acattolico per gli stranieri nel quartiere Testaccio (via Caio Cestio 6). Per volontà dello scrittore e della sua famiglia non ci sarà camera ardente e il funerale si svolgerà in forma privata. Solo dopo sarà reso noto il luogo della sepoltura.
Camilleri, nato il 6 settembre 1925 a Porto Empedocle (Agrigento) - già sceneggiatore e regista - esordisce come scrittore nel 1978, ma la grande popolarità arriva nel '94 con La forma dell'acqua, il primo romanzo poliziesco con il commissario Montalbano. Da allora l'intellettuale - dall'aplomb tenero ma vigoroso nelle sue battaglie sociali - non ha più smesso di impastare realtà e fantasia, raccontando in una lingua straordinaria, il "vigatese", il connubio tra potere e malavita.
Lo scorso anno è salito sul palcoscenico del Teatro Greco di Siracusa per impersonare Tiresia, l'indovino tebano cieco che nell'Odissea indica a Ulisse la via del ritorno. In questi giorni, preparava il debutto alle Terme di Caracalla, con lo spettacolo Autodifesa di Caino.
Tanti i messaggi di cordoglio. «Andrea Camilleri - ha commentato il presidente della Repubblica Mattarella - lascia un vuoto nella cultura italiana». Per il premier Conte «perdiamo un intellettuale che ha saputo parlare a tutti». Commosso il saluto di Luca Zingaretti, volto del commissario in tv: «Ogni volta che dirò ‘Montalbano sono’ sorriderai sornione. Addio maestro e amico».
Ultimo aggiornamento: Giovedì 18 Luglio 2019, 13:37
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